Taste of Milano 2016, dal 19 al 22 maggio in piazza Lino Bo Bardi presenterà tanti chef molto promettenti: tutti da scoprire!

Il Taste of Milano 2016, per chi non lo sapesse, è un evento nato sia per dare più visibilità ai ristoranti stellati, che per permettere a più persone possibile di poter assaggiare le creazioni di top chef in piccole quantità, e a prezzi ridotti. Quindi dovremo aspettarci tanti assaggi, una grande qualità dei piatti e grandi chef all’opera, tra cui Buffolino, Asoli, Berton, Provenzani, e molti altri. Se amate mangiare ma l’alta cucina rimane un mondo a voi sconosciuto, e vi state domandando chi siano questi chef, scopriamolo insieme e vediamo cosa aspettarci da questa edizione del Taste of Milano 2016.

Chef per soddisfare i gusti di tutti i palati

Alessandro Buffolino, ha raccolto la sua esperienza romana, londinese e francese, e ha portato la leggerezza, l’autenticità dei sapori e la modernità di una cucina fatta di piatti leggeri e all’avanguardia. Da provare: il suo branzino alla rapa rossa con maionese di alghe marine patate marinate e Crodino.

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Angelo Troiani, invece, si proietta verso una cucina biologica, sana e innovativa, materie prime veraci e ricercate, come il polpo con contorno di asparagi, mele e finta maionese di lamponi.

Christian e Manuel Costardi Bros, famosi per la loro dedizione verso i risotti. Il loro piatto icona, il Costardi’s Tomato Rice.

Edoardo Fumagalli, un mix di sperimentazione, studio e amore per la cucina. Piatto icona: filetto di merlano al latte, viennese al tartufo e crema di pisellini.

Elio Sironi, ha creato con fare certosino una concept culinario in cui i sapori internazionali si amalgamano alla fantasia e alla tradizione nostrana. Da provare: scampi e fagioli, pane acciughe, e rigatino alla brace.

Andrea Asoli del Venissa Al Rubacuori, con una cucina che va alle radici della materia prima, e conserva sempre un tocco di originalità. Da provare: la milanese di ossobuco con crema di piselli, prezzemolo e ricordi di limone.

Andrea Berton, con una cucina dove i suoi ingredienti si mettono a nudo, in forme appetibili e gusti ancora ignoti al palato umano: il brodo è il suo tocco di classe.

Andrea Provenzani, chef autodidatta, con un grande rispetto per gli ingredienti e passione per i sapori audaci. Da provare: mondeghili di vitello e mortadella Cotto-Crudo.

Felice Lo Basso, famoso per il suo piatto icona, la parmigiana di gamberi rossi, stracciatella di burrata e basilico. Unisce mare e montagna, tralascia le mode e si concentra sulla papille gustative.

“Hardware giapponese, Software brasiliano”, per Roberto Okabe, che intreccia la leggerezza e l’armonia della cucina giapponese con ingredienti sudamericani. Da provare: il raviolo di gambero alla piastra con crema di asparagi e salsa ponzu.

Wicky Priyan, passato dallo studio della criminologia, a fare da bodyguard a Michael Jackson ma è sempre rimasto legato alla cucina, rappresentata da piatti come il branzino di marano marinato con alga e crema di kabuzu.

Fonte foto: Facebook

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ultimo aggiornamento: 04-05-2016


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