Sono 57 i ristoranti chiusi per sporcizia nella sola città di Roma: tra i locali ci sono anche le cucine di hotel a 5 stelle.
Gravi carenze igienico-sanitarie: è questo il motivo principale per cui i Nas di Roma si sono visti costretti a chiudere diversi ristoranti della Capitale. Parliamo di 57 locali, tra cui spiccano le cucine di alcuni hotel a 5 stelle, per un valore complessivo di 40 milioni di euro. A quanto pare, la sporcizia non riguarda soltanto il famoso format televisivo Cucine da incubo.
Ristoranti chiusi per sporcizia: solo a Roma sono 57
In vista del Giubileo, i carabinieri del Nucleo Antisofisticazione Sanitaria (Nas) di Roma hanno intensificato i controlli nei ristoranti. Dallo scorso gennaio a oggi ci sono state 630 ispezioni e 670 verbali di sanzioni amministrative, per un totale di oltre 750 mila euro di multa per le attività . Solo nella Capitale, sono stati chiusi 57 locali, per diversi motivi, tra cui: sporcizia, cibi scaduti e alimenti non tracciabili.
I controlli dei Nas non hanno riguardato soltanto ristoranti e trattorie, ma anche bar, tavole calde e le cucine di alcuni hotel a 5 stelle. I carabinieri, raggiunti dal Corriere della Sera, hanno dichiarato: “Ci sono irregolarità ovunque, anche se il dato è sbilanciato verso le cucine etniche molto spesso perché i titolari non conoscono la normativa in questa materia e si affidano a presunti professionisti che commettono errori di vario genere. Ma ci sono stati casi in cui ha fatto comodo agli stessi ristoratori fingere di non conoscere leggi e regolamenti“.
Tra i motivi più frequenti per cui ristoranti & Co sono stati chiusi troviamo: sporcizia, irregolarità nell’applicazione del manuale Haccp, gestione scorretta della temperatura dei frigoriferi in base agli alimenti custoditi, assenza di tracciabilità dei prodotti e custodia dei cibi a temperatura ambiente.
Serrande abbassate per sporcizia: perdita di milioni di euro
La chiusura dei ristoranti da parte dei Nas ha causato, solo nel 2024 e limitatamente alla città di Roma, una perdita economica di 40 milioni di euro. Un peggioramento non indifferente, specialmente se si calcola che nel 2022 l’ammanco era pari a 17 milioni.
A queste cifre, poi, bisogna aggiungere il valore delle merci sequestrate. Per il momento, parliamo di 460mila euro. Una precisazione è d’obbligo: i locali addetti alla somministrazione di alimenti e bevande devono rispettare davvero tante regole, per cui una svista è lecita. Allo stesso tempo, però, la sporcizia e la mancata cura dei cibi, intesa come tracciabilità e conservazione, sono inammissibili.