Guai per la famosa chef titolare del ristorante Ziriguidum: è stata arrestata con l’accusa di sfruttamento della prostituzione.
All’apparenza, la famosa chef non era altro che un ristoratrice dedita al suo lavoro. Eppure, grazie alla denuncia di alcune vittime, si è scoperta una doppia e squallida vita. La cuoca, titolare del Ziriguidum, è stata arrestata con l’accusa di sfruttamento della prostituzione. Nei guai anche il suo fedele collaboratore.
Famosa chef arrestata per sfruttamento della prostituzione
La polizia ha arrestato la chef Simona Cristina Pina De Oliveira, più nota come Simona Pina, con l’accusa di aver messo in piedi un giro di prostituzione transessuale. La donna, titolare del ristorante italo-brasiliano Ziriguidum situato in Via Lungotanaro dei Pescatori ad Asti, ha condotto per diverso tempo una doppia vita. Le forze dell’ordine lo hanno scoperto soltanto mesi fa, grazie alla denuncia di una vittima che, stanca dello sfruttamento, ha vuotato il sacco. Le indagini hanno portato a individuare la cuoca come capo dell’organizzazione.
“Non me la sento più di continuare così. Sono stato costretto da quella donna, perché mi ha preso i documenti e non me li vuole più restituire“, avrebbe raccontato alla polizia la transessuale che ha sporto denuncia. Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, De Oliveira aveva assegnato la gestione della prostituzione a un suo fedele collaboratore, che attualmente ha solo l’obbligo di firma presso il comando, ma era comunque lei a supervisionare tutto.
Nello specifico, la chef aveva allestito due appartamenti ad Asti, in cui le prostitute ricevevano i clienti. Le transessuali venivano reclutate direttamente in Brasile, da dove con un viaggio organizzato raggiungevano l’Italia. Qui venivano subito private dei documenti d’identità e poi messe al lavoro. Non solo si prostituivano e davano una percentuale del guadagno a Simona, ma erano anche costrette a pagarle l’affitto della casa e a farle gestire l’agenda degli appuntamenti.
Lo schema imprenditoriale di Simona Cristina Pina De Oliveira
Secondo le forze dell’ordine la chef era riuscita a creare un vero e proprio “schema imprenditoriale”. Oltre al meccanismo di reclutamento e gestione del lavoro delle trans, si occupava anche della loro promozione sui siti di incontri e sui canali Telegram.
Al momento, la polizia ha contato circa venti prostitute provenienti dal Brasile, alcune rimaste ad Asti mentre altre finite in altre città del Piemonte o fuori Regione. I clienti, ciliegina sulla torta, arrivavano in città da ogni parte d’Italia, dettaglio che testimonia una buona sponsorizzazione dell’attività.