Addio Giovanni: il gelataio dei campioni olimpici

Addio Giovanni: il gelataio dei campioni olimpici

È mancato Giovanni, gelataio di Via Duse a Roma: regalava il gelato ai bambini e… ai campioni olimpici.

Nel cuore di Roma, precisamente ai Parioli, un nome ha segnato la storia della gelateria capitolina: Giovanni Barchetti. La sua scomparsa, avvenuta il 30 luglio, ha lasciato un vuoto incommensurabile non solo tra le vie del quartiere ma nel cuore di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e di gustare i suoi ineguagliabili gelati. La storia di Giovanni Barchetti è quella di un sogno realizzato, di una passione divenuta icona di tradizione e qualità, un racconto che merita di essere narrato e ricordato.

Con la sua dolcezza e generosità ha attirato non solo tantissimi clienti, ma anche i nostri campioni olimpici, Papa Ratzinger e non solo.

Gelateria

L’annuncio sui social

La notizia della scomparsa di Giovanni Barchetti ha scosso profondamente la comunità, tanto che sono stati molti i messaggi di cordoglio e ricordo condivisi sul Gruppo Facebook della gelateria aperto dai suoi clienti più fedeli. Dalle parole cariche d’affetto dei clienti ai ricordi di chi, grazie a lui, ha potuto gustare un pezzo di Roma, emerge il ritratto di un uomo che ha saputo regalare dolcezza non solo attraverso i suoi gelati ma anche con i suoi modi gentili e la sua disponibilità.

I suoi ragazzi, Vincenzo e Stefano, porteranno avanti l’attività per onorare la sua memoria e il suo impegno, assicurando alla clientela che la gelateria rimarrà quel punto di riferimento familiare, dove ogni cono o coppetta racchiude una parte della storia e del cuore di Giovanni Barchetti.

Chi era Giovanni Barchetti

Giovanni Barchetti, originario di Ascoli, decise di migrare nella capitale nel periodo post-bellico, un’era caratterizzata da una fervente ripresa economica. Fu in questo contesto che, abbandonato il mestiere di meccanico, Barchetti si avventurò nell’apertura di una latteria ai Parioli nel lontano 1958, insieme a un amico. Ben presto, il suo locale divenne molto più di una semplice gelateria; trasformandosi in un luogo d’incontro per generazioni di romani che crescevano con il gusto del suo gelato.

Non avendo figli propri, Giovanni si dedicò con amore a coccolare i più piccoli del quartiere, offrendo gratuitamente il gelato all’uscita da scuola. Questa generosità contribuì a rendere il suo negozio un vero e proprio punto di riferimento, dove non solo i bambini, ma anche i giovani e i genitori potevano ritrovarsi.

L’addio di Federica Pellegrini e i nuotatori olimpici

Non solo ai giovani che uscivano da scuola, Giovanni regalava il gelato anche ai nuotatori che passavano dal suo locale (sia giovani che meno giovani) e tra questi ci sono tantissimi campioni olimpici che oggi si stringono intorno al ricordo di Giovanni e alla sua genuina bontà.

Tra le persone che avevano un rapporto speciale con il gelataio c’è sicuramente Federica Pellegrini, che ha deciso di salutarlo con un post sul suo profilo Instagram che li ritrae insieme, e con queste parole: “È difficile da accettare Giò!! Sei e sarai sempre nel mio cuore. Mi hai vista bimba, adolescente in guerra con il mondo, donna e poi quasi mamma…e il tuo gelato mi ha sempre guarito l’anima…ma forse non era il gelato…eri tu. Roma non sarà la stessa senza di te… Rip”.

A Federica Pellegrini si sono poi accodati anche Tania Cagnotto (campionessa di tuffi) e Massimiliano Rosolino, che sotto il post della Regina hanno salutato il caro Giovanni.

Gelateria Duse: eredità e futuro

Con il passare dei decenni, Giovanni decise di condividere la sua preziosa ricetta del gelato, considerata tra le migliori di Roma, con i collaboratori più stretti. Questo permise l’apertura di nuovi punti vendita in varie zone della città, da Vigna Clara al quartiere Trieste fino a San Giovanni, ampliando così la famiglia dei golosi estimatori del gelato di Giovanni.

I suoi collaboratori ora sono estremamente addolorati, ma sicuramente non lasceranno chiudere la gelateria, anzi porteranno avanti il progetto di Giovanni in suo onore e per tutti i giovani ed ex giovani che hanno perso una sorta di “nonno”.

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