Il Veneto è una delle regioni italiane che più si distinguono per la produzione di vino.
Ciò è dovuto non solo alle caratteristiche geografiche del luogo, ideali per la coltivazione della vite: in quest’area della nostra penisola il patrimonio enogastronomico è ampio e radicato, ed è connesso a un profondo amore nei confronti del territorio. In particolare, nella Valpolicella – piccola, pittoresca zona collinare nei pressi delle Prealpi Veronesi – vengono realizzati veri e propri capolavori di enologia: due esempi su tutti, il delicato Recioto e l’intenso Amarone. Sono celebri soprattutto le bottiglie della cantina Accordini Igino, punto di riferimento nel settore vinicolo, conosciuta in tutto il Bel Paese per la qualità delle proprie creazioni e per la passione che illumina ogni fase del processo di lavorazione delle uve.
Abbiamo rivolto qualche domanda a Guido Accordini, figlio ed erede di Igino, che da mezzadro è diventato poi responsabile dell’azienda di famiglia. Egli è enologo e imprenditore, esperto di vini e di marketing, e ha saputo combinare tradizione e innovazione sin dall’anno in cui ha assunto le redini della società. Ci ha parlato della cantina Accordini e dei prodotti che la simboleggiano, autentici emblemi di eccellenza.
Partiamo dal principio: quando e come ha origine la cantina Accordini Igino?
La cantina Accordini è presente in Valpolicella dal lontano 1821: già da questo è possibile capire quanto siamo legati alla nostra terra, alla sua storia, al suo sviluppo. Abbiamo iniziato con soli 3 ettari e oggi ne possediamo 35, ma l’espansione dell’azienda si è sempre verificata nella piena tutela dell’ambiente e dell’ecosistema. Ho imparato da mio padre valori come il rispetto per la natura e per le sue risorse, l’importanza della famiglia e di tutto ciò che rappresenta.
Ci serviamo di strumenti e procedimenti all’avanguardia per la trasformazione della materia prima, ma non abbiamo mai dimenticato l’insegnamento dei grandi maestri del passato. Abbiamo fatto in modo di delineare uno spazio confortevole e tranquillo, in cui è possibile assaporare i vini Accordini senza perdere di vista il contesto in cui nascono.
Qual è la tecnica seguita dall’azienda Accordini?
La coltivazione della vite, innanzitutto, avviene con mezzi ecosostenibili, del tutto innocui per la salute sia delle piante sia dell’uomo. Ad esempio non adoperiamo mai antiparassitari e diserbanti di sintesi: i nostri vini sono certificati al 100% grazie al metodo biologico.
Un pilastro fondamentale della nostra filosofia è il seguente: siamo noi ad adattarci alla morfologia del territorio, non il contrario. Di qui il carattere assolutamente genuino dei prodotti Accordini, come l’Amarone e il Recioto. Ci tengo a precisare anche che utilizziamo sistemi di irrigazione volti a evitare gli sprechi d’acqua, come quello a goccia o i pozzi artesiani.
In sintesi, uno dei cardini della nostra vision è la totale adesione alle politiche ambientali, che rende davvero unici i vini dell’azienda di famiglia. Siamo fieri di operare in un luogo come la Valpolicella, nota per il suo patrimonio enologico sin dall’epoca degli antichi Romani: il suo nome, dopotutto, deriva dal latino Val Polis Cellae, “valle dalle molte cantine”!
Ci parli di uno dei vini più famosi della cantina Accordini, il Recioto della Valpolicella. Quali sono le sue peculiarità?
Alcuni credono che il Recioto e l’Amarone siano lo stesso vino, ma in realtà non è così. Entrambi sono realizzati con uve Corvina o Corvinone, Negrara, Rondinella, Oseleta e Molinara: nel Recioto, però, si interrompe la fermentazione prima del tempo, il che regala al tutto un sapore più delicato e dolce.
Il Recioto è in effetti un rosso da dessert, contraddistinto da un gradevole gusto zuccherino. Quest’ultimo è dovuto anche alla cosiddetta “muffa nobile”, che si forma sugli acini quando vengono lasciati a riposare: ciò, tuttavia, non potrebbe accadere in un clima diverso da quello del Veneto, che alterna giornate calde e secche ad altre piovose e umide.
Il Recioto Accordini, quindi, è il risultato della combinazione di fattori geografici, ambientali e storici. Dovete sapere che esso è conosciuto dai tempi dei Romani, quando la Valpolicella era popolata dai Reti, ed è sempre stato molto apprezzato per la sua qualità e per il sentore fruttato. Una curiosità: questo vino è chiamato così per la particolare forma dei grappoli di Corvina, che somigliano a un orecchio, “recia” in dialetto veneto.
Quali sono gli abbinamenti suggeriti con il Recioto della Valpolicella?
La cantina Accordini produce un Recioto perfetto per il fine pasto: questo rosso, infatti, è ottimo con i dolci a base di frutta o di cioccolato fondente, o anche con la piccola pasticceria. Il suo aroma si sposa benissimo con i dessert, da quelli più rustici a quelli speziati.
Questo vino si distingue per la sua grande eleganza, da esaltare con un calice di media ampiezza a stelo lungo. Per quanto riguarda la temperatura di servizio, vi consiglio di restare intorno ai 15 °C.
E l’Amarone? Quali sono le sue principali caratteristiche organolettiche?
L’Amarone della Valpolicella è un altro simbolo dell’azienda Accordini, curato in tutti i minimi dettagli – dall’esposizione al sole dei vigneti fino agli scrupolosi controlli durante il riposo delle uve. In questo caso la fermentazione non viene interrotta, come invece accade per il Recioto, e questo stratagemma muta l’intera parte zuccherina del mosto in alcool.
Il nome dell’Amarone nasce da un aneddoto che vorrei raccontarvi. Verso la fine degli anni ’30, un cantiniere della zona dimenticò una botte di Recioto e, quando assaggiò il rosso, commentò: “questo non è un Amaro, ma un Amarone!”. Egli era rimasto colpito dal sapore intenso e profondo, e per una fortunata circostanza la tecnica di realizzazione del vino si diffuse in tutta la Valpolicella.
La qualità dell’Amarone dipende ovviamente dalla meticolosità del processo di lavorazione, compreso un check minuzioso di ogni singolo acino. La vinificazione avviene a caldo per circa due mesi, mentre l’affinamento dura almeno due anni in tonneaux francesi.
Noi della cantina Accordini raccomandiamo di servire questo raffinato rosso a una temperatura di 18-20 °C, se possibile in un grand ballon. Impossibile non meravigliarsi di fronte a un vino dal colore così brillante, profumato di frutta passita e dalla personalità tanto forte.
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