“Albergo Etico” è il primo in Italia, dotato di tutti i comfort di un albergo di buon livello, gestito da personale con sindrome di Down
E’ stato inaugurato il primo “Albergo Etico” d’Italia e si trova ad Asti in Corso Galileo Ferraris 58. Cosa ha di diverso dagli altri alberghi? Nulla: ci 21 stanze confortevoli, ordinate e pulite, si può mangiare e gustare ottime colazioni, l’accoglienza è delle migliori e il personale selezionato ha la sindrome di Down.
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Sì, avete capito bene, il personale di “Albergo Etico” è costituito da ragazzi e ragazze con la sindrome di Down che hanno imparato o stanno imparando il mestiere dell’accoglienza turistica e della ristorazione.
L’idea dell’ “Albergo Etico” è partita direttamente da Nicolò, un ragazzo con la sindrome di Down, che si è innamorato di questo tipo di lavoro durante lo stage presso il ristorante “Tacabanda” collegato all’albergo.
Così è nato il progetto “Albergo Etico”, che si colloca all’interno di un progetto ancora più ambizioso, “Download”, che aiuta a creare lavoro e indipendenza per i ragazzi Down. Per ora nell’ “Albergo Etico” c’è una parte di personale che è permanente e un’altra parte che è composta da sei stagisti a rotazione ai quali è dedicato l’ultimo piano dell’albergo: l’accademia dell’indipendenza.
In questo contesto i ragazzi imparano un mestiere e imparano a gestire la loro vita e la loro quotidianità giorno dopo giorno, con l’aiuto dei veterani che gli danno consigli utili. In questo modo i ragazzi e le ragazze con sindrome di Down possono conquistarsi la tanto desiderata, e meritata, indipendenza.
“Albergo Etico” è un invito a aprire gli occhi sulla realtà, che al momento conta 150 milioni di turisti disabili solo in Europa, che con strutture come questa potrebbero godersi le vacanze nel massimo del comfort.
Il progetto ha ricevuto apprezzamenti da niente meno che l’ex presidente Giorgio Napolitano e addirittura da Papa Francesco.
Albergo Etico ha anche uno spazio riservato al Padiglione Italia all’Expo e c’è la possibilità concreta che il modello venga esportato per le Paraolimpiadi di Rio 2016.