Non è esplicitamente indicato nel decreto riaperture, ma il consumo del caffè al banco resta vietato in zona gialla anche dal 26 aprile.
Il 26 aprile è entrato in vigore un nuovo DPCM e anche questa volta i dubbi sono tanti. Noto come decreto riaperture, dovrebbe segnare un punto di svolta per l’Italia che via via torna ad animarsi. Tuttavia, non è ben chiaro se sia possibile o meno consumare il caffè al banco senza il rischio di incorrere in sanzioni. Vediamo di fare un po’ di chiarezza esaminando le (poche) parole relative all’argomento presenti nel testo.
Decreto Riaperture: cosa dice riguardo i servizi di ristorazione
Leggiamo nelle decreto: “Dal 26 aprile 2021, nella zona gialla sono consentite le attività dei servizi di ristorazione con consumo al tavolo esclusivamente all’aperto, a pranzo e a cena, nel rispetto dei limiti orari agli spostamenti in vigore. Resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati“.
A prima vista verrebbe da dire che quindi è possibile consumare il caffè al banco, sempre rispettando la normativa vigente per quanto riguarda distanziamento e mascherina protettiva. Ad avvalorare l’ipotesi c’è la questione che questo era già possibile il 2 marzo, quando molte regioni erano entrate in zona gialla, dato che il tempo di permanenza al bancone è considerato minimo e non sufficiente a costituire un fattore di rischio.
Il dubbi che si sono sollevati hanno tuttavia spinto il Governo a ulteriori chiarimenti e questi non hanno certo fatto piacere ai titolari delle suddette attività. Pare infatti che il consumo al bancone sia vietato a meno che questo non si trovi all’aperto. Bar e ristoranti quindi si vedono ancora una volta penalizzati e soprattutto i primi denunciano come questo nuovo decreto non sia tanto da “zona gialla” quanto più da “arancione mascherato”.
Quindi possiamo affermare che è vietato consumare il caffè al bancone, almeno fino al 1 giugno quando entrerà in vigore una nuova normativa tale da consentire il consumo anche nei locali al chiuso fino alle 18.