La capponadda di Camogli è un piatto davvero particolare, le cui radici sono legate alla tradizione culinaria della Liguria e alla cucina più povera. Scopriamo meglio di cosa si tratta!
La ricetta della capponadda di Camogli, conosciuta anche con la semplice abbreviazione di “cappunada”, è una tipica insalata di mare alla ligure, un piatto regionale tipico delle località del Levante e non solo. La ricetta originale camogliese prevede che per preparare la capponadda ligure tradizionale, si utilizzino le gallette del marinaio, dei panini tipici che vanno imbevuti in acqua e aceto per ammorbidirli.
Preparazione della capponadda di Camogli
- Per prima cosa prendete le gallette del marinaio, insaporitele passando sulla superficie lo spicchio di aglio poi mettetele in una ciotola e bagnatele con un po’ di acqua e aceto per ammorbidirle.
- Spezzettate le gallette con le mani poi mettetele all’interno di una ciotola e tenetela da parte così da concentrarvi sulla preparazione degli altri ingredienti.
- Lessate le uova in un pentolino facendole cuocere per 8-9 minuti dall’ebollizione, dopodiché scolatele, sbucciatele e fatele raffreddare.
- Intanto lessate anche i fagiolini ben puliti in acqua bollente. Sgocciolate delicatamente i fagiolini lessati dall’acqua di cottura e lasciateli raffreddare.
- A questo punto siete pronti per assemblare tutti gli ingredienti: nella stessa ciotola in cui avete posizionato le gallette ammorbidite aggiungete il tonno, i pomodorini lavati e tagliati, le uova tagliate a spicchi, i fagiolini, le acciughe sgocciolate dall’olio di conservazione e le olive nere.
- Completate il tutto con un filo d’olio e gustate subito questo piatto davvero prelibato.
Conservazione
È preferibile consumare questa pietanza subito dopo la preparazione. In ogni caso consigliamo di conservarla in frigorifero in un contenitore ermetico per non più di un giorno.
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Capponadda ligure: le origini
Nella ricetta originale non erano previsti né sottaceti, né bottarga, ingredienti che sono invece presenti in alcune varianti moderne di questo prodotto tipico, come le uova sode e i pomodori che in origine non tutti avevano modo di avere a disposizione. Quel che è certo è che l’insieme di tutti gli altri ingredienti come acciughe, capperi e olive lo rendevano un piatto adatto ai marinai che trascorrevano lunghe ore in mare.
Trattandosi di una ricetta antica non ci si può non soffermare un attimo sulle origini del nome di questa pietanza. Questo è un piatto davvero curioso e stando ad alcune fonti, il nome deriverebbe dal latino ‘caupona‘ e cioè caverna, nome utilizzato per definire proprio una preparazione tipica della cucina popolare povera. Secondo altri, invece, il nome è legato a ‘capòn de galea‘ o cappone da galera, espressione utilizzata ironicamente per distinguere la carne più pregiata tipica dei pasti nobili, da quella più povera.