Celiachia: in Italia, più del 60% dei casi resta senza diagnosi

Celiachia: in Italia, più del 60% dei casi resta senza diagnosi

La celiachia continua a crescere, ma il ministero della Salute ha fatto sapere che in Italia molti casi non sono ancora stati diagnosticati.

Essere intolleranti al glutine è una condizione che per certi aspetti rende complicata la vita di tutti i giorni. La maggior parte degli alimenti che consumiamo presenta al suo interno tracce di glutine, che può diventare anche pericoloso per coloro che sono particolarmente sensibili a questa sostanza.

Tuttavia, il ministero della Salute ha reso pubblico che in Italia, più del 60% dei celiaci in realtà non sa di esserlo. Il motivo? Non ha mai ricevuto una diagnosi che confermasse l’intolleranza. Eppure fare gli adeguati test è importante e a spiegarlo è Rossella Valmarana, presidente della Aic (Associazione italiana celiachia).

La celiachia è in aumento: i dati

Stando a delle indagini, pare che la celiachia sia in aumento. Dal momento che molte persone non sanno di esserne affetti, durante la settimana della celiachia (o del gluten free), le diverse sedi Aic di tutta Italia hanno offerto screening e visite mediche gratuite. Ma come si è arrivati a questa decisione? Ebbene, gli esperti hanno osservato i dati e si sono resi conto che gli intolleranti al glutine aumentano di anno in anno.

Se diamo uno sguardo ai dati diffusi dal ministero della Salute, infatti, in Italia, gli intolleranti al glutine appartengono a una fascia d’età compresa tra i 18 e i 59 anni (67%). Di questi, le donne sono pari al 70%, mentre gli uomini al 30%. La regione che presenta il maggior numero di celiaci è la Lombardia con 49.278 persone, un dato tuttavia è destinato ad aumentare. Ad affermarlo anche Rossella Valmarana, la quale ha dichiarato che “le diagnosi sono in costante crescita dal 2007 e rappresentano il 45% del valore atteso“.

Tuttavia, se ufficialmente il numero di italiani intollerante al glutine è pari a 265.102 persone, i dati parlano di 600.000 casi. Da qui l’importanza di identificarle, in modo tale da permettere loro di adottare un regime alimentare più adatto alle esigenze che questa malattia comporta.

Dieta senza glutine

Celiachia: la diagnosi è importantissima

Fatta questa premessa, è opportuno comprendere come mai la diagnosi sia necessaria. Stando alle parole di Valmarana, “la diagnosi precoce è una fondamentale forma di prevenzione delle complicanze anche gravissime che una celiachia con diagnosi tardiva o non diagnosticata può portare“. Ecco quindi che durante la settimana del gluten free, in più di 600 comuni italiani, gli studenti delle scuole dell’infanzia e primaria hanno ricevuto un menù complementare senza glutine. L’obiettivo? Mettere in luce l’importanza di riconoscere di essere celiaci e adottare un regime alimentare adeguato, ma allo stesso gustoso.

Ma non è tutto: Aic ha anche aderito a una petizione portata avanti da Smap, un’associazione catalana. Il suo scopo è quello di richiedere al Parlamento Europeo una direttiva che da un lato, introduca un protocollo diagnostico uguale per tutti i paesi membri dell’Unione Europea, dall’altro garantisca dei sussidi per tutti coloro che devono acquistare prodotti senza glutine.

Si tratta quindi di attività importanti, il cui scopo principale non è altro che cercare di migliorare la vita delle persone celiache.

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