Guai per un noto chef stellato: è accusato di falso e peculato per aver acquistato attrezzature del suo ristorante con soldi pubblici.
Uno chef stellato è finito nel mirino della Guardia di Finanza con l’accusa di falso e peculato. Stando alle indagini delle fiamme gialle, il cuoco avrebbe acquistato diverse attrezzature per il suo ristorante con soldi pubblici. Ad avergli fornito il denaro suo padre, che era alla guida dell’agenzia per il turismo della Regione Puglia.
Chef stellato accusato di falso e peculato: l’indagine
Lo chef stellato Michele Minchillo, originario di Foggia ma da tempo residente a Crema, è finito nei guai. Il cuoco 31enne e suo padre Matteo Minchillo, deceduto nel 2023, sono accusati di peculato, falso, riciclaggio, reimpiego di denaro di provenienza illecita e autoriciclaggio. Stando a quanto riferisce l’Ansa, il genitore, che dal 2017 al 2021 è stato direttore generale di Pugliapromozione, ha fornito al pargolo soldi pubblici per l’acquisto di alcune attrezzature per il suo ristorante.
Il locale in questione è il Vitium di Crema, chiuso nel mese di giugno 2024. Michele, che proprio con questa attività ha conquistato la stella Michelin, avrebbe ricevuto fondi provenienti dall’agenzia per il turismo della Regione Puglia, che faceva capo proprio a suo padre Matteo. Le indagini della Guardia di Finanza di Bari si sono concentrate soprattutto sul genitore dello chef, in quanto avrebbe “sistematicamente sottratto denaro” con “finalità di natura esclusivamente personale“.
Cosa ha acquistato Michele Minchillo con i soldi pubblici
Lo chef, iscritto nel registro degli indagati, dovrà rispondere di falso e peculato in concorso con suo padre. Nel frattempo, la Guardia di Finanza ha sequestrato beni per 400mila euro, tra cui figurano anche attrezzi provenienti dal ristorante di Michele Minchillo, come: una cucina a gas, frigoriferi, un forno professionale e varie scaffalature.