Chef Rubio e Giuseppe Cruciani hanno dato vita ad un infuocato botta e risposta social: è il cuoco, per ora, ad avere la meglio.

Scontro infuocato sui social tra Chef Rubio e Giuseppe Cruciani. Il cuoco non ha apprezzato l’ultima puntata della trasmissione radiofonica La Zanzara e ha invitato il conduttore a tornare “nella sua palude”. Il motivo del botta e risposta? Le diverse posizioni su Hassan Nasrallah, leader religioso e politico del Libano.

Chef Rubio asfalta Cruciani per Nasrallah

Nel corso dell’ultimo appuntamento radio del format La Zanzara, Giuseppe Cruciani e David Parenzo hanno ricevuto una telefonata dal segretario dei Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo. I due conduttori hanno chiesto al loro ospite un parere su Hassan Nasrallah, leader religioso e politico del Libano, legato ad Hezbollah. Il dibattito ha attirato l’attenzione di Chef Rubio, che si è scagliato soprattutto contro Cruciani.

Un martire di una resistenza che c’è in quel popolo. Di popoli che sono massacrati da una potenza sionista che è appoggiata dalle potenze mondiali, gli Stati Uniti, l’Italia, la Germania“, ha dichiarato il segretario dei Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo. Giuseppe l’ha interrotto più volte, continuando a sottolineare che Nasrallah non è altro che “un terrorista“.

Via X, Chef Rubio ha tuonato: “Dal 39’ i due sionisti (Cruciani finto ingenuo, David Parenzo autoproclamatosi tale) vengono messi in riga dal segretario nazionale del CARC”. Il cuoco romano ha concluso invitando i fan ad una manifestazione pro Palestina e Libano a Roma. Giuseppe, però, non ha incassato in silenzio.

Chi è uscito vincente dal botta e risposta social?

La risposta di Cruciani non si è fatta attendere: “Caro Chef (per me quello resti al tuo best), il signore dei Carc vive nel suo mondo e per me può dire quello che vuole. Sono follie, ma amen. Nasrallah, che tu hai definito fratello, era oggettivamente un figlio di pu**ana. Ti avrebbe fatto a polpette“.

Rubio ha replicato a tono: “Ah ah disse quello che non è mai stato in Libano e in Iran, quello che per farsi ben volere s’è messo la papalina, quello che non ha mai avuto e mai avrà il piacere di abbracciare arabi e musulmani e venire trattato come un Dio (questo mi avrebbe fatto). Resta nella tua palude“.

Il botta e risposta è, al momento, concluso. La lotta pro Palestina e Libero dello chef romano, invece, va avanti.

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ultimo aggiornamento: 03-10-2024