Considerata la regina dei programmi di cucina degli anni Ottanta, la famosa conduttrice ha affossato MasterChef.
Anche se MasterChef è il cooking show più amato al mondo, non tutti apprezzano le modalità con cui concorrenti e giudici si mostrano davanti alle telecamere. Questa volta le critiche, aspre come non mai, arrivano da una famosa conduttrice, considerata la regina dei programmi di cucina degli anni Ottanta.
Critiche al vetriolo: famosa conduttrice affossa MasterChef
La nuova stagione di MasterChef sta per tornare in televisione e, come ogni anno, c’è grande attesa. Eppure, non tutti amano talent show di questo tipo e muovono critiche più o meno condivisibili. L’ultimo affondo al programma di Bruno Barbieri, Giorgio Locatelli e Antonino Cannavacciuolo è arrivato da una famosa conduttrice, considerata la regina dei format culinari degli anni Ottanta.
Stiamo parlando di Carla Urban, presentatrice di trasmissioni che hanno fatto la storia della tv, come Che fai, mangi?, Dimmi come mangi e Mangimania. Intervistata da Gambero Rosso, ci ha tenuto a sottolineare che prima dei suoi programmi in televisione non si parlava così tanto di cucina. “Non c’era assolutamente nulla. C’era stato Mario Soldati; c’era stato Luigi Veronelli con Ave Ninchi (‘A Tavola alle Sette’, ndr), c’erano documentari sulla cultura rurale ma nulla di simile“, ha dichiarato.
Riferendosi a MasterChef, la Urban ha ammesso di aver “imparato qualcosa” dal cooking show, ma resta poco entusiasta del format. Il motivo? “Non mi piacciono i cuochi o i personaggi pompati dalle regie a scopo audience, con relative caratterizzazioni spinte, come il cuoco napoletano dalla battuta scontata dialettale o il veneto severo spinto, ai limiti del minaccioso“.
Carla Urban non guarda programmi di cucina: il motivo
Non solo MasterChef, la famosa conduttrice non apprezza neanche gli altri programmi di cucina. Carla Urban, senza peli sulla lingua, ha dichiarato: “Quando capita qualche istante inorridisco. Il motivo? Quando li conducevo per me erano una missione. Ora mi sembra tutto un varietà pieno di luoghi comuni e cose che si ripetono, tutto limitato a battute. Sono girati benissimo, i passaggi sono tutti comprensibili, però diciamo che è un bello spettacolo“. In difesa dei cooking show c’è da dire che, con il passare degli anni, è normale che ci sia un cambiamento. Difficilmente, oggi, le proposte televisive degli anni Ottanta/Novanta riscuoterebbero successo.