Cosa si intende per take-away e il ruolo delle shopper personalizzate

Cosa si intende per take-away e il ruolo delle shopper personalizzate

Il concetto di “take-away” si riferisce a un servizio offerto da ristoranti e locali che consente ai clienti di ordinare pasti da consumare al di fuori del punto vendita, spesso a casa o in ufficio.

Questo tipo di servizio ha guadagnato popolarità per la sua praticità e velocità, specialmente in un’epoca caratterizzata da ritmi di vita sempre più frenetici. I

l take-away offre una soluzione ideale per chi desidera gustare un buon pasto senza dover necessariamente sedersi al ristorante. Nel contesto del take-away, un elemento fondamentale è rappresentato dalle shopper personalizzate  facilmente reperibili online su e-commerce di settore come ad esempio Mister Shopper.

Queste borse, spesso realizzate in materiali riciclabili o biodegradabili, non solo facilitano il trasporto dei cibi acquistati ma svolgono anche un ruolo importante nel marketing e nell’identità del brand. Le shopper personalizzate sono infatti uno strumento efficace per promuovere il marchio del ristorante, grazie alla possibilità di stampare logo, colori aziendali e messaggi promozionali direttamente sulla superficie della borsa.

Questo aiuta a creare una riconoscibilità immediata e a rafforzare l’immagine aziendale. Le shopper personalizzate possono contribuire alla fidelizzazione del cliente. Un design accattivante o una borsa riutilizzabile di alta qualità vengono spesso percepiti come un valore aggiunto che può incentivare il cliente a tornare presso lo stesso esercizio commerciale per futuri acquisti.

L’importanza delle shopper personalizzate si estende anche all’ambito della sostenibilità ambientale. Molti consumatori oggi sono attenti all’impatto ecologico delle loro scelte e apprezzano le aziende che dimostrano impegno verso pratiche sostenibili.

Utilizzare shopper ecologiche può quindi non solo migliorare l’immagine dell’azienda ma anche attrarre quella fetta di clientela sensibile alle problematiche ambientali. In sintesi, il take-away rappresenta una soluzione moderna e pratica per la ristorazione contemporanea, mentre le shopper personalizzate giocano un ruolo chiave nel marketing e nella sostenibilità del servizio offerto.

Che differenza c’è tra take away e delivery

Nel mondo moderno della ristorazione, i termini “take away” e “delivery” sono diventati parte integrante del nostro vocabolario quotidiano. Sebbene entrambi offrano la comodità di godere dei pasti preferiti al di fuori del ristorante, esistono differenze fondamentali tra i due concetti.

Il “take away”, noto anche come “da asporto”, implica che il cliente ordina il cibo presso il ristorante e lo porta via per consumarlo altrove. In questo caso, il cliente è responsabile del trasporto del pasto dal locale al luogo di consumo, sia esso a casa, in ufficio o in un parco. Il take away è spesso scelto da chi desidera evitare le code o l’attesa nel ristorante stesso, pur volendo gustare il cibo appena preparato. Molti trovano che questa opzione sia ideale per combinare una passeggiata all’aria aperta con l’acquisto del pasto.

Il “delivery” si riferisce al servizio di consegna a domicilio offerto dai ristoranti, che prevede che il cibo venga recapitato direttamente all’indirizzo indicato dal cliente. Questo servizio è particolarmente apprezzato da chi preferisce non uscire di casa o ha limitazioni di tempo e mobilità. Con l’avvento delle piattaforme digitali e delle app dedicate alla consegna di cibo, ordinare un pasto è diventato estremamente semplice e veloce.

Questo servizio può comportare costi aggiuntivi sotto forma di spese di consegna e richiede attesa variabile a seconda della distanza e della domanda.

La scelta tra take away e delivery dipende dalle preferenze personali e dalle esigenze specifiche del momento. Entrambe le opzioni offrono la flessibilità di gustare piatti deliziosi senza dover necessariamente sedersi in un ristorante, ma ognuna presenta vantaggi distinti che possono influenzare la decisione finale del consumatore.

Quali sono i cibi più gettonati per il take away

Uno dei piatti più richiesti è senza dubbio la pizza. La sua versatilità e l’ampia gamma di gusti disponibili la rendono una scelta ideale per chi desidera un pasto pratico e gustoso da consumare a casa. Le pizzerie offrono opzioni che vanno dalla classica Margherita alle versioni gourmet con ingredienti ricercati.

Accanto alla pizza, anche il sushi ha conquistato il cuore degli italiani. Questo piatto giapponese è apprezzato non solo per i suoi sapori delicati ma anche per la presentazione raffinata e l’attenzione alla freschezza degli ingredienti. Molti ristoranti giapponesi offrono box assortiti di sushi e sashimi, perfetti per una cena diversa dal solito. Il kebab rappresenta un altro protagonista del take away. Originario del Medio Oriente, questo piatto è diventato popolare grazie al suo sapore intenso e alla possibilità di personalizzarlo con vari condimenti e salse.

Il kebab si presta bene a una pausa pranzo veloce o a una cena informale.

La cucina cinese continua a essere molto richiesta nel settore del take away. Piatti come gli involtini primavera, il pollo alle mandorle e il riso alla cantonese sono tra i più ordinati, complice anche la loro capacità di mantenere sapore e qualità durante il trasporto.

Negli ultimi anni si è visto un crescente interesse verso le opzioni salutari come insalate ricche e poke bowl.

Questi piatti freschi e nutrienti sono ideali per chi cerca una soluzione leggera ma nutriente da consumare fuori casa. In sintesi, la varietà di cibi disponibili nel panorama del take away italiano risponde ai diversi gusti ed esigenze dei consumatori moderni, offrendo soluzioni pratiche senza rinunciare al piacere della buona tavola.

Quanto guadagna un take away

Aprire un‘attività di take away può rappresentare una scelta imprenditoriale interessante, soprattutto considerando la crescente domanda di pasti pronti e la comodità del cibo da asporto.

Ma quanto guadagna effettivamente un take away?

Essenziale considerare i costi iniziali di avviamento. Questi possono variare notevolmente a seconda della posizione, delle dimensioni del locale e dell’attrezzatura necessaria. I costi iniziali possono includere l’affitto del locale, l’acquisto di attrezzature da cucina, il marketing e le spese per il personale.

Una volta avviata l’attività, i ricavi dipenderanno in gran parte dal volume delle vendite giornaliere. Il fatturato medio mensile di un take away può variare da qualche migliaio a diverse decine di migliaia di euro, a seconda della location e della popolarità del menu offerto.

Un take away situato in una zona con alto traffico pedonale o vicino a uffici e scuole ha maggiori possibilità di generare guadagni più elevati. I margini di profitto sono un altro aspetto cruciale. In generale, il margine netto per un’attività di ristorazione si aggira intorno al 5-10%, ma questo può variare a seconda della gestione dei costi operativi come le materie prime, le spese per il personale e l’energia.

Un’efficace gestione dei costi e una strategia di prezzo ben studiata possono migliorare significativamente i margini.
 

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