Un cuoco famoso, nonché docente di cucina, si è tolto qualche sassolino dalle scarpe: il mondo degli chef è omertoso.
Il mondo degli chef non è idilliaco come alcuni cercano di farlo apparire. E’ omertoso e determinati personaggi farebbero meglio a tacere, anziché diffondere idee culinarie errate e potenzialmente dannose. A parlare è un cuoco famoso, nonché direttore dell’Università della Cucina Italiana di Firenze.
Cuoco famoso vuota il sacco sul mondo degli chef: è omertoso
Il famoso cuoco Guido Mori, direttore dell’Università della Cucina Italiana di Firenze, si è tolto qualche sassolino dalle scarpe nei riguardi del mondo degli chef. Nel corso di un’intervista a Gambero Rosso, ha candidamente ammesso che i social sono popolati da star e influencer che, per una manciata di like, sono disposti a diffondere contenuti food fuorvianti e in alcuni casi perfino dannosi. Ha raccontato:
“Uno dei più importanti influencer italiani usa dell’olio esausto; ci sono delle tracce presenti nelle sue salse. È strano che grandi player dell’editoria non associno a questi ‘cuochi’ che non hanno alcuna conoscenza della cucina dei veri tecnici del settore, in grado di correggere gli errori e costruire un messaggio che abbia senso“.
Laureato in chimica, il cuoco sa benissimo i danni che alcune ricette possono creare. Eppure, i like spesso hanno la meglio anche sulla salute. Perché nessuno dice niente? Semplice: “Quello che mi stupisce di più è che nessuno chef si esprima mai su niente. Vivono tutti in un mondo omertoso. Serve il confronto, anche aspro“.
Guido Mori asfalta Bruno Barbieri
Il famoso cuoco, parlando dell’omertà che vige nel mondo degli chef, ha asfaltato anche Bruno Barbieri. Guido Mori, senza peli sulla lingua, ha dichiarato: “Era un cuoco che passava da uno stellato all’altro. Poi ha smesso di fare ristorazione per buttarsi in tv. Adesso approccia tematiche estere senza aggiornarsi. Ha la conoscenza degli anni Novanta. Su MasterChef presumeva che l’umami fosse il risultato di tanti sapori messi insieme. Bastava che uno dei produttori del programma facesse una ricerca su Google. In realtà, l’umami è una classe speciale di peptidi. Sono proteine che si ritrovano anche nel parmigiano o nel glutammato monosodico. Non è possibile che un programma che fa divulgazione non abbia neanche le conoscenze di base, sfruttando solamente l’ignoranza delle persone e l’ipse dixit. Bisogna essere invece dissacranti: le cose giuste vanno dimostrate altrimenti non hanno valore“.
Una frecciatina anche a Flavio Briatore che, a suo dire, lavora “nella fascia truce della ristorazione e gioca sull’effetto delle ragazze scosciate o i fuochi d’artificio, sull’immaginario tipico degli anni Novanta che potrebbe funzionare ormai solo a Dubai“. L’imprenditore apre e chiude i suoi locali secondo una strategia che non ha nulla a che fare con la buona cucina, materia in cui è completamente ignorante.