La carne fa male? Vediamo cosa dice la scienza

La carne fa male? Vediamo cosa dice la scienza

L’AIRC è la principale fonte attendibile sull’argomento e, con i suoi studi, è stata in grado di capire se la carne fa male oppure no.

Titoli “bomba” sui giornali e informazioni riportate a spizzichi e bocconi hanno portato le persone a nutrire sempre più dubbi sull’argomento. Chiedersi se la carne fa male oppure no è lecito, trovare informazioni attendibili spesso lo è meno. Per fare chiarezza sull’argomento abbiamo studiato quanto afferma l’AIRC, l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro.

Prima di addentrarci nell’argomento, precisiamo che quanto riportato è a puro scopo informativo e per qualsiasi dubbio o domanda è fondamentale fare riferimento al proprio medico curante.

Mangiare carne fa male?

La carne non è tutta uguale, quindi non è possibile generalizzare affermando che la carne fa male alla salute. Occorre infatti distinguere tra carni rosse, insaccati e carni bianche. Per ciascuna di queste categorie l’AIRC si è espressa in maniera differente, sottolineando i potenziali rischi legati al suo consumo.

Carne rossa

Gli studiosi sembrano essere concordi nell’affermare che la carne rossa fa male, così come gli insaccati. Anni di studi li hanno portati infatti a classificare la carne come probabilmente cancerogena (classe 2A della classificazione dello IARC). Per quanto riguarda gli insaccati i fattori di rischio aumentano e la rendono sicuramente cancerogena (classe 1 della classificazione IARC).

Per la categoria degli insaccati, appartenenti alla stessa classe di tabacco, alcol, benzene e naftalina, sono stati spesi fiumi di parole, tutte sulla falsariga del “mangiare carne rossa fa male come fumare”. Questo però non è del tutto vero perché la classificazione esprime solamente il grado di fiducia che gli esperti hanno nei dati.

In parole semplici, la mole di studi che riguardano il potenziale cancerogeno degli insaccati è tale da permettere loro di affermare che il suo consumo può aumentare il rischio dell’insorgenza di tumori. Nel caso della carne rossa non lavorata, il rischio rimane alto ma non tanto quanto la categoria precedente. Per quanto riguarda le carni bianche invece, a oggi non sono presenti dati e studi che possano affermare o smentire la tesi.

Perché la carne fa male?

I rischi legati al consumo di carne rossa riguardano alcune delle sostanze in essa presente, ma anche le tecniche di conservazione e cottura. Tanto per cominciare, i grassi della carne rossa provocano un innalzamento del livello di colesterolo nel sangue, con conseguente aumento dei rischi cardiovascolari. L’abuso di proteine animali, come nel caso di diete iperproteiche, potrebbe compromettere l’assorbimento del calcio portando all’insorgenza, nel lungo periodo, dell’osteoporosi.

Affaticamento renale, gastrite, gotta e reflusso sono altre patologie legate a un eccesso di consumo di carne rossa, tutte imputabili ai problemi digestivi di alcune sostanze, una su tutte i nitrati utilizzati per la conservazione degli insaccati.

A spaventare maggiormente però sono i rischi legati al cancro, quelli che spesso portano a non avvalorare la tesi che la carne fa bene. L’AIRC però specifica che nessuna patologia è legata unicamente al consumo di carne, sebbene l’eccesso di grassi e la presenza di ferro eme sono strettamente correlati all’insorgenza di alcune forme tumorali come il cancro al colon-retto e allo stomaco, ma anche quelli dipendenti dagli ormoni, come quello al seno, alla prostata e all’endometrio.

Concludiamo riportando le parole dell’Associazione, “un consumo modesto di carni rosse non aumenta in modo sostanziale il rischio di ammalarsi di cancro del colon-retto in individui a basso rischio. Le persone a elevato rischio individuale (per familiarità o presenza di altre patologie) dovrebbero discutere del loro piano alimentare insieme a un medico, per valutare quanto è opportuno ridurre l’apporto di carne rossa e carni lavorate“.