Latte e mortalità elevata: il collegamento pericoloso

Latte e mortalità elevata: il collegamento pericoloso

Una ricerca ha portato a galla dei risultati sconvolgenti: un elevato consumo di latte è connesso con un’elevata mortalità

Sembra proprio che anche il latte non faccia più parte dei cibi sani: è quanto emerge da una ricerca svedese, secondo la quale, un elevato consumo di latte sarebbe associato ad una mortalità più alta della media. Lo studio ha analizzato i dati di oltre 100.000 persone che hanno risposto ad un questionario sul consumo di cibi tra la fine anni ’80 e gli anni ’90: oltre 61.000 donne che al tempo del questionari avevano tra i 39 e i 74 anni e oltre 45.000 uomini che avevano tra i 45 e i 79 anni. Le stesse persone sono poi state monitorate nel corso degli anni successivi.

I risultati emersi ci mettono in guardia

Delle donne che avevano partecipato allo studio, nel corso degli anni, ne sono morte circa 15.541, e 17.252 hanno avuto una frattura, di cui 4.259 al femore. Degli uomini, 10.112 sono morti, e 5.066 hanno avuto una frattura, di cui 1.166 al femore.

Analizzando i dati è emerso che le donne che erano solite consumare tre o più bicchieri di latte al giorno, hanno avuto un tasso di mortalità quasi 2 volte superiore a quelle che ne consumavano un bicchiere o meno.

Inoltre è emersa anche una correlazione diretta tra la quantità del latte bevuto e la probabilità di fratture.

In molti si saranno allarmati, ma sono gli stessi ricercatori a invitare ad una attenta lettura dei risultati della ricerca.

Nel leggere i risultati di questa ricerca dobbiamo tenere conto che correlazione non vuol dire per forza causa, e l’associazione di latte e fratture potrebbe benissimo nascere da un motivo inverso.

Ovvero: le persone che hanno già avuto fratture, o che ritengono di essere a rischio, tendono a consumare più latte nel tentativo di aumentare l’assunzione di calcio, come spesso consigliavano i medici.