“Un enorme pezzo di storia”: è morto lo chef padre dei spaghetti all’assassina

“Un enorme pezzo di storia”: è morto lo chef padre dei spaghetti all’assassina

Una notizia che addolora l’Italia intera: è morto lo chef che, nel lontano 1967, ha ideato i celebri spaghetti all’assassina.

A distanza di oltre cinquant’anni dalla creazione del piatto che l’ha reso famoso in tutta Italia, lo chef è scomparso circondato dall’affetto dei suoi cari. Padre dei spaghetti all’assassina, ha rivoluzionato il mondo della cucina, proponendo la cottura della pasta direttamente in padella.

Lutto in cucina: morto lo chef dei spaghetti all’assassina

Era il lontano 1967, quando lo chef Enzo Francavilla, all’interno del suo ristorante Al Sorso Preferito di Bari, ha ideato il piatto che l’ha reso celebre in tutta Italia: gli spaghetti all’assassina. Oggi la sua Puglia e l’intero Belpaese si ritrovano a piangere la sua morte: si è spento all’età di 90 anni, circondato dall’affetto di familiari e amici.

Ci lascia un enorme pezzo di storia di Bari. Chef Enzo Francavilla. Sì, colui che 57 anni fa ha creato gli spaghetti all’assassina. Grazie di tutto Chef. Un grande abbraccio Pina Francavilla e Lino Francavilla“, ha scritto il noto food blogger Michele Pacino

Lo chef non ha soltanto ideato gli spaghetti all’assassina, ma ha rivoluzionato il metodo di cottura. E’ stato uno dei primi, infatti, a proporre di cuocere la pasta direttamente in padella. Così facendo, si forma quella crosticina che rende il primo piatto unico nel suo genere.

Spaghetti all’assassina: una ricetta che resterà nella storia

Croccanti, intensi e piccanti: così possono essere descritti gli spaghetti all’assassina di Enzo Francavilla. Un piatto semplice, nato quasi per gioco, quando lo chef si è ritrovato a dover accontentare i gusti di due clienti particolari arrivati nel suo ristorante a tarda serata. Aveva a disposizione pochi ingredienti (spaghetti, aglio, olio extravergine d’oliva, sugo di pomodoro, peperoncino, basilico e acqua salata), ma è comunque riuscito a creare un piatto che è entrato nella storia gastronomica italiana, oltrepassando anche i confini nazionali. Il nome? Secondo la leggenda nasce dalla reazione positiva dei clienti: “Buonissimi davvero, sei proprio un assassino!“.

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