Esistono moltissime varianti dei malloreddus alla campidanese. Basta, infatti, sostituire i malloreddus, chiamati anche gnocchetti sardi, con la tipologia di pasta che più si preferisce.
Esistono moltissime varianti dei malloreddus alla campidanese. Basta, infatti, sostituire i malloreddus, chiamati anche gnocchetti sardi, con la tipologia di pasta che più si preferisce. L’importante però è seguire passo per passo almeno l’intero procedimento necessario alla preparazione del sugo alla campidanese, in modo da non stravolgere totalmente questa ricetta tipica della tradizione sarda, originaria della regione del Campidano (da cui prende il nome).
Vediamo allora come realizzare questo gustosissimo primo piatto dal sapore deciso e unico.
Preparazione
- Per preparare la pasta con il sugo alla campidanese, bisogna innanzitutto partire dalla salsa e, di conseguenza, dal soffritto!
- Prendete un tagliere e iniziate a sbucciare e tritate finemente la cipolla (si consiglia di bagnare la lama del coltello con acqua fredda, anche più volte in questa fase, per ridurre il tipico rischio di pianto da taglio di cipolla). Quindi mettetela all’interno di un tegame antiaderente insieme a un filo di olio extravergine di oliva e lasciatela appassire a fuoco molto basso così da non rischiare di bruciarla.
- Nel frattempo prendete la salsiccia, spellatela, sbriciolatela grossolanamente con le mani e unitela al soffritto di cipolla.
- A questo punto alzate la fiamma del fornello per far rosolare la salsiccia, mescolando spesso. Poi unite la passata di pomodoro insieme ad un bicchiere di acqua per allungare. Amalgamate bene il tutto e lasciate cuocere per circa un’ora, abbassando nuovamente il fuoco al minimo e coprendo con un coperchio per evitare di sporcare la cucina con gli schizzi del sugo.
- Verso fine cottura, assaggiate la salsa, regolate di sale e insaporite con qualche foglia di basilico.
- È il momento di cuocere la pasta.
- Mettete sul fuoco a fiamma alta una pentola con dell’acqua salata. Una volta che quest’ultima è arrivata al punto di ebollizione, buttate all’interno la pasta e lasciatela lessare il tempo suggerito nelle istruzioni presenti sulla confezione (di solito circa 10 minuti).
- Nel frattempo, recuperate il pezzo di pecorino sardofresco – vero co-protagonista di questa pietanza – grattugiatelo grossolanamente mediante l’apposita grattugia e aggiungetene la gran parte direttamente all’interno del sugo, mescolando bene fino a quando non si sarà del tutto sciolto al suo interno. Abbiate cura, invece, di lasciarne di lato una minima parte che servirà nella fase finale di impiattamento.
- Scolate quindi la pasta, non appena la ritenete cotta (un po’ prima del tempo se la preferite al dente), unitela al sugo di salsiccia nel tegame e mantecate bene tutti gli ingredienti.
- Infine, impiattate questo primo servendolo in un piatto fondo, abbellendolo con un’altra bella spolverata di pecorino (proprio quello che si era lasciato apposta da parte precedentemente) e magari con qualche altra fogliolina di basilico fresco a crudo!
Nel caso in cui, poi, dovesse avanzarne un po’, è comunque sempre possibile conservare la vostra pasta con il sugo alla campidanese in un contenitore per alimenti chiuso ermeticamente e riposto in frigorifero.
Si consiglia di consumare gli avanzi al massimo entro il giorno successivo (prima che la salsa inacidisca).
Riscaldateli un attimo a fuoco medio in una padella (sempre antiaderente per non far attaccare il cibo), aggiungendo un filo di acqua e coprendoli con un coperchio per ravvivare il sugo e renderlo di nuovo liquido e cremoso.
Vedrete che il risultato vi stupirà: sarà ancora più buono rispetto al giorno precedente! Provare per credere!