Perché è importante prevenire le carenze nutrizionali?

Perché è importante prevenire le carenze nutrizionali?

Le carenze nutrizionali sono più frequenti di quanto si possa pensare e possono essere alla base di disturbi di diverso genere.

Di norma si verificano quando l’organismo non riceve quantità sufficienti di vitamine o minerali essenziali attraverso l’alimentazione. Tra le carenze nutrizionali più frequenti in Europa e in Italia, c’è quella di Vitamina D. Chiariamo, allora, perché è importante risolvere una carenza di questo tipo e quando potrebbe essere necessario ricorrere a un integratore.

Quali sono i sintomi di una carenza nutrizionale?

Molti disturbi di salute, piccoli o grandi, potrebbero essere legati a carenze nutrizionali difficili da individuare. La stanchezza, la perdita di capelli, la presenza di rash cutanei e l’insonnia sono sintomi tipici della carenza di vitamine del gruppo B, come l’acido folico e la biotina. La carenza di ferro, anch’essa molto frequente a tutte le età, può causare invece stanchezza cronica, capogiri e palpitazioni. Quando a mancare è la vitamina B12, invece, possono sopraggiungere formicolii, difficoltà di equilibrio e disturbi della memoria e della concentrazione. Chi soffre spesso di spasmi muscolari, unghie fragili e problemi dentari può invece avere un deficit di calcio. Quello che emerge è che i sintomi delle carenze alimentari sono strettamente correlati al tipo di nutriente e variano di volta in volta.

La Vitamina D3: perché è importante

La vitamina D3 è una delle vitamine più importanti per il benessere generale dell’individuo. Essenziale per mantenere ossa giovani e forti, un sistema immunitario efficiente e muscoli in salute, la vitamina D tende a mancare soprattutto in inverno, o negli individui che si espongono in maniera limitata ai raggi solari. Questo micronutriente, infatti, viene sintetizzato dall’organismo grazie all’assorbimento dei raggi solari attraverso la pelle. In caso di carenza, dunque, è necessario ricorrere a un integratore di vitamina d3 specifico.

Ragazza con abito a fiori e cappello di paglia che si addentra tra alti girasoli, vista posteriore. – primochef.it

Quando e come integrare la vitamina D

Gli integratori di vitamina D sono disponibili come farmaci da banco, rimedi per disturbi lievi o temporanei, per i quali non serve la prescrizione medica. L’integratore va assunto solo dopo aver accertato un’eventuale carenza, solitamente verificata tramite analisi del sangue. Un buon integratore di vitamina D aiuta a colmare le lacune alimentari e supporta le funzionalità dell’organismo collegate con questo importante micronutriente. In caso di carenza, è bene integrare anche con l’alimentazione, consumando più pesci grassi, uova, latte e derivati, funghi e alimenti fortificati con l’aggiunta di vitamina D3, tipicamente i cereali e i latticini. Gli esperti consigliano di esporsi al sole almeno 15-30 minuti al giorno, due o tre volte a settimana. Ma attenzione: a parità di tempo di esposizione, le pelli chiare tendono a produrre più vitamina D.

Prevenire è sempre un’arma vincente

Prevenire le carenze nutrizionali significa prendersi cura della propria salute in modo proattivo. Onde evitare questi deficit, occorre vivere una vita attiva, possibilmente anche all’aria aperta, e seguire una dieta sana e variegata. E se c’è qualche problema, è sempre meglio rivolgersi al proprio medico curante, che saprà individuare eventuali carenze di vitamine e minerali e aiutarvi a compensarle al meglio.

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