Plastica sotto attacco: cosa rischia di sparire dagli scaffali dei supermercati?

Plastica sotto attacco: cosa rischia di sparire dagli scaffali dei supermercati?

Il Parlamento europeo dà il via alle nuove norme sugli imballaggi: stop a un uso eccessivo della plastica.

Il nuovo regolamento sul packaging, approvato in commissione Ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare del Parlamento europeo (Envi), punta a diminuire l’uso eccessivo delle confezioni, specialmente in plastica, che negli ultimi anni sono diventati una delle principali fonti di inquinamento nell’Unione europea. Nonostante alcune critiche che indicano il rischio per l’industria degli imballaggi e la sicurezza alimentare, il testo ha ricevuto il via libera quindi presto potrebbero esserci importanti novità anche nei nostri supermercati.

Verdura nei sacchetti di plastica

Il testo

Nel testo approvato dalla commissione Envi del Parlamento europeo, si istituisce il divieto di vendita di borse di plastica estremamente leggere (meno di 15 micron), a meno che siano necessarie per ragioni igieniche o come imballaggi principali per alimenti sfusi al fine di prevenire lo spreco. Gli eurodeputati hanno anche fissato obiettivi specifici per ridurre i rifiuti derivanti dagli imballaggi in plastica (10% entro il 2030, 15% entro il 2035 e 20% entro il 2040) e richiesto alla Commissione europea di valutare obiettivi specifici per la plastica biologica entro il 2025. Inoltre, si sta considerando il numero minimo di utilizzi dei contenitori, e i ristoratori e i distributori di cibo da asporto dovrebbero consentire ai clienti di portare i propri contenitori.

Un punto cruciale riguarda la richiesta di proibire l’utilizzo delle così dette “sostanze chimiche permanenti” deliberate. Queste sostanze includono i Pfas (acronimo per le sostanze alchiliche perfluoro e polifluorurate) e il bisfenolo A, spesso aggiunti per conferire resistenza al fuoco o impermeabilità agli imballaggi, soprattutto quelli in carta e cartone utilizzati per alimenti. Tali sostanze sono notoriamente difficili da smaltire nell’ambiente e sono state associate a vari effetti nocivi sulla salute. Inoltre, i legislatori hanno chiesto che entro il 2029 i paesi dell’Unione Europea garantiscano che il 90% dei materiali contenuti negli imballaggi (come plastica, legno, metalli ferrosi, alluminio, vetro, carta e cartone) venga raccolto separatamente. Ma quali prodotti sono coinvolti da queste regole?

Cosa potrebbe sparire dai supermercati

Dopo la votazione, Coldiretti ha accolto con favore l’esenzione dall’obbligo di riutilizzo delle bottiglie di vino, come inizialmente previsto nella proposta originale dell’esecutivo dell’Unione Europea. Tuttavia, nel testo approvato, altri tipi di imballaggi di uso comune rimangono soggetti a divieti. Coldiretti ha sottolineato che le norme per l’ortofrutta sono state confermate, con un limite fissato ora a 1 kg.

Questo limite potrebbe comportare la rimozione dagli scaffali dei supermercati di insalate in busta, cestini di fragole, confezioni di pomodorini e arance con un peso inferiore al limite. L’organizzazione agricola ha evidenziato che queste regole generano problemi, inclusi quelli relativi all’igiene, alla conservazione e allo spreco, oltre a un impatto negativo sul consumo. I prodotti più colpiti sarebbero quelli di quarta gamma, come le insalate confezionate e la frutta pronta. Coldiretti ha sottolineato che tali imballaggi sono diventati ormai una parte radicata nelle abitudini degli italiani, e le nuove regole potrebbero scoraggiare il consumo di frutta e verdura.

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