Ristorante italiano rinuncia stella Michelin: “Vogliamo essere liberi”

Ristorante italiano rinuncia stella Michelin: “Vogliamo essere liberi”

Ristorante italiano rinuncia alla stella Michelin: la motivazione degli chef è dettagliata e induce a una riflessione.

Una scelta che sta facendo discutere, quella di un noto ristorante italiano che ha deciso di rinunciare a una stella Michelin per tornare a godere della libertà, sia culinaria che gestionale, di un un tempo. Vediamo qual è il locale in questione, la motivazione dei cuochi/gestori e perché dovremmo tutti riflettere sulle loro parole.

Scelta in controtendenza: ristorante rinuncia alla stella Michelin

Negli ultimi giorni si fa un gran parlare di un ristorante italiano che ha deciso di rinunciare alla stella Michelin. Stiamo parlando de Il Giglio di Lucca, gestito dal 2012 da Benedetto Rullo, Lorenzo Stefanini e Stefano Terigi. Con un post affidato ai social, i tre chef titolari hanno spiegato in modo chiaro e semplice il motivo per cui hanno scelto di rispedire al mittente l’ambito riconoscimento internazionale.

Vogliamo che il Giglio ci somigli, ci rispecchi e ci racconti. Vogliamo poter fare il lavoro che amiamo senza doverci preoccupare degli standard altrui. Vogliamo concentrarci sui nostri clienti e fargli vivere un’esperienza culinaria informale, accessibile, ma sempre di altissimo livello. Vogliamo essere liberi di improvvisare i menù in base agli ingredienti che abbiamo a disposizione“, si legge su Instagram.

Il ristorante di Lucca ha ottenuto la prima stella Michelin nel 2019 e l’ha mantenuta per i successivi cinque anni. Adesso, però, Rullo, Stefanini e Terigi hanno deciso di rinunciare per tornare a cucinare senza dover necessariamente rispettare standard imposti da altri.

La scelta de Il Giglio di Lucca: azzardo o saggezza?

Il ristorante Il Giglio di Lucca ha rinunciato alla stella Michelin nel mese di maggio 2024. Rullo, Stefanini e Terigi continueranno a proporre menù di qualità, ma non dovranno più rispettare le linee guida del famoso riconoscimento internazionale. “Torneremo a fare quello che ci piace, come piace a noi. Da oggi, e sempre, l’importante è stare bene“, hanno chiarito gli chef.

Considerando che le stelle Michelin sono ambitissime, una domanda sorge spontanea: la scelta del locale toscano è un azzardo oppure sinonimo di saggezza? Le motivazioni dei tre chef sono chiare e non dettate solo dal bisogno di libertà culinaria e gestionale. Aver mantenuto il riconoscimento per cinque anni è stato sì un onore, ma anche un ostacolo: il ristorante, infatti, ha iniziato ad avere prezzi più alti e i clienti sono diminuiti. Non solo, i cuochi si sono ritrovati a cucinare ponendo grande attenzione al dettaglio, alla tecnica e alla scelta degli ingredienti. Rullo, Stefanini e Terigi hanno così scelto di tornare a essere popolari e, soprattutto, accessibili a tutti, ovviamente garantendo sempre ottima qualità.

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