Scopriamo come preparare la semola battuta, una ricetta della tradizione pugliese poco conosciuta ma da provare assolutamente.
La semola battuta è una pasta tipica pugliese preparata con semola rimacinata di grano duro, uova e formaggio. Inserita dalla regione nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali, viene solitamente servita in brodo di carne o vegetale ed è una delle ricette che proprio non può mancare sulla tavola di Santo Stefano.
Questa particolare pasta fresca di semola è anche nota, proprio per la similitudine nella forma, anche come cous cous del Tavoliere delle Puglie. La sua preparazione infatti è piuttosto particolare: l’impasto viene tagliuzzato al coltello e poi sgranato con le mani. Il risultato è un formato di pasta irregolare che ricorda appunto il piatto tradizionale magrebino.
Come preparare la ricetta della semola battuta
- Per preparare la semola battuta in brodo cominciate dall’impasto. Riunite in una ciotola la farina e il parmigiano poi aggiungete le uova. Impastate con le mani fino a ottenere un panetto piuttosto asciutto ma che comunque resta insieme. Lasciatelo riposare per 30 minuti.
- Dividetelo poi in quattro parti, appiattitele leggermente con le mani e, una alla volta, tritatele grossolanamente al coltello o con l’aiuto di una mezzaluna.
- Sgranate i tocchetti di impasto passandoli tra le mani così da dargli una forma tondeggiante e, mano a mano che sono pronti, allargateli su un tagliere di legno. La semola battuta deve seccare per 30 minuti prima di essere cotta.
- Lessatela poi nel brodo vegetale o di carne per 7 minuti e servitela completando a piacere con una spolverata di parmigiano.
Volendo potete cuocere la semola battuta anche in acqua bollente salata, proprio come la pasta, e condirla con del sugo di pomodoro o del ragù di carne.
Tra le altre ricette tipiche pugliesi vi consigliamo di provare le classiche e intramontabili orecchiette con le cime di rapa.
Conservazione
La semola battuta si può preparare anche con un giorno di anticipo e conservarla in frigorifero fino al momento di utilizzarla. Una volta cotta invece va consumata al momento.