Antonino Cannavacciuolo: il suo pensiero discutibile sui prezzi alti
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Cannavacciuolo spiazza tutti: “Pagare tanto? Fatelo da Cracco”

Antonino Cannavacciuolo

Antonino Cannavacciuolo ha giustificato i prezzi alti del suo settore, tirando in ballo gli smartphone, l’abbigliamento e perfino le auto.

Raramente Antonino Cannavacciuolo riceve delle critiche, ma questa volta con il suo pensiero sui prezzi alti ne collezionerà diverse. Lo chef e personaggio tv, parlando dei listini del suo settore, ha tirato in ballo altri comparti a cui, con tutta onestà, si potrebbe tranquillamente applicare lo stesso ragionamento.

Antonino Cannavacciuolo: la sua posizione sui prezzi alti

Intervistato da Gambero Rosso, Antonino Cannavacciuolo ha detto la sua sulla polemica che da sempre investe i ristoranti stellati o extra lusso: i prezzi alti. Parlando dei suoi prossimi impegni lavorativi, lo chef ha preso la palla al balzo e ha chiarito la sua posizione.

Ha esordito: “Ho cinquant’anni ma la testa di un ventenne. E ho sempre le mani in pasta. Ho questo laboratorio da 2500 metri quadri, sto già lavorando ai panettoni per Natale, io se ci metto il nome su un prodotto lo faccio io. Certo c’è un problema. Che usciamo un po’ carucci, ma io non posso vendere il mio panettone a meno di 35-40 euro, con 400 grammi di burro francese. Come fai a far pagare un panettone 5 o 6 euro? Che ci metti dentro?“.

Spendere 35/40 euro per un panettone fatto con materie prime di qualità è più che giusto, ma 200 euro per 3 scampi è un’assurdità. Eppure, Antonino ha una giustificazione anche per questo: “Noi tutti facciamo i fenomeni, però tu da me pretendi il migliore scampo che c’è, e un chilo di scampi di prima categoria, che sono tre, a me costa 70 euro, e poi non accetti che il mio menu costi 200 euro. C’è molta ipocrisia“.

Antonino Cannavacciuolo

Il ragionamento discutibile di Antonino Cannavacciuolo

Materie prime a parte, Antonino Cannavacciuolo giustifica i prezzi alti anche per un altro motivo: il lavoro dello staff. Ha dichiarato: “Io quando parlo di soldi non parlo mai di che cos’è nel piatto, ma di tutto quello che ci gira attorno, le persone che ti accolgono fin dal parcheggio, che non ti fanno mancare l’acqua, le tovaglie stirate, i fiori che mi costano 3.500 euro a settimana, ho una sala che ci tengo quattro tavoli ma potrei mettercene otto poi però qualcuno si lamenterebbe perché sta stretto. Se non puoi capire l’esperienza è inutile parlarne“.

Davvero, per mangiare cibo di ottima qualità, è necessario un cameriere che ti apre la portiere della macchina e ti serve come se fosse uno schiavo dell’antica Roma? Veramente il cliente deve vedersi addebitare sul conto pure il costo dei fiori? Ma non è tutto, ecco l’altro scivolone di Antonino:

In Italia i giovani fanno le aste online per aggiudicarsi delle scarpe da ginnastica a 560 euro. Io ai miei ragazzi dico: ma quei soldi perché non li spendete per andare da Cracco, piuttosto, che così imparate qualcosa? Poi alla fine nella vita ti ricordi i viaggi che hai fatto, i grandi posti dove hai mangiato, mica i telefoni e le macchine che hai avuto!“.

Dietro un paio di scarpe da 560 euro ci potrebbe essere lo stesso lavoro con cui Cannavacciuolo giustifica i suoi prezzi alti. Idem per le macchine o gli smartphone. A voi le conclusioni.

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ultimo aggiornamento: 22 Maggio 2025 10:41

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