Batsoà, le “calze di seta” della cucina piemontese

Batsoà, le “calze di seta” della cucina piemontese

I batsoà sono un secondo piatto tipico del Piemonte a base di zampetti di maiale o vitello lessati e poi fritti.

A dire la verità ci vuole un grande sforzo di immaginazione per paragonare il piedino di vitello (o maiale) fritto con le calze di seta delle donne. Eppure il termine batsoà deriva proprio dal francese bas de soie, la cui traduzione è la suddetta. Quello che vi proponiamo oggi è un piatto tipico piemontese tipico del periodo di carnevale la cui origine è molto antica.

Racchiude in sé tutta la dualità della cucina di questa zona, a lungo divisa tra zone rurali e occupazione regale. Insomma, il batsoà è sotto tutti aspetti un piatto particolare. La preparazione richiede un po’ di tempo e, sebbene a primo approccio possa sembrare poco accattivante, sapete benissimo che la frittura è in grado di rendere tutto più buono.

batsoà

Come preparare la ricetta del batsoà

  1. Per prima cosa raschiate gli zampetti e lavateli sotto acqua corrente.
  2. Metteteli poi in una pentola con acqua, aceto, cipolla, carota, aglio e rosmarino e portate il tutto a ebollizione. La cottura dovrà protrarsi per 3 ore.
  3. Una volta teneri, scolateli e spolpateli staccando la carne aiutandovi con una forchetta.
  4. Passate i pezzi di zampetto nell’uovo sbattuto con sale e pepe prima e nel pangrattato poi.
  5. Friggeteli in abbondante olio bollente per una decina di minuti fino a che non risulteranno dorati e croccanti. Passateli su carta assorbente prima di servirli.

Il modo migliore per gustare il batsoà piemontese è insieme al bagnetto verde.

Conservazione

Trattandosi di una ricetta fritta, è sempre meglio gustarla al momento. Potete tuttavia conservare in frigorifero gli zampetti fritti per un paio di giorni e riscaldarli in padella prima di consumarli.

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