Bicerin: storia e origini della bevanda tradizionale piemontese

Bicerin: storia e origini della bevanda tradizionale piemontese

Il bicerin è una bevanda tipica piemontese a base di caffè, latte e cioccolato. Scopriamo l’origine e la ricetta originale per prepararlo.

Dobbiamo fare un salto indietro nel tempo di oltre 300 anni per scoprire l’origine del bicerin. Questa bevanda, entrata anche nella lista dei prodotti agroalimentari italiani, nasce dall’unione di tre ingredienti: caffè, latte e cioccolato. La ricetta moderna prevede l’aggiunta di panna e zucchero che danno al bicerin il gusto e la consistenza cui siamo soliti. Ma quali sono le sue origini?

Come preparare il bicerin con la ricetta originale

Il bicerin abbiamo detto nascere dall’unione di tre ingredienti e rappresenta l’evoluzione della bavareisa, una bevanda settecentesca composta da caffè, cioccolato, latte e sciroppo di zucchero.

Inizialmente veniva lasciato il compito al cliente di miscelare gli ingredienti secondo il suo gusto poi, con l’andar del tempo, si codificarono le varianti in tre diverse proporzioni: il pur e fiur, simile al cappuccino; il pur e barba, ossia caffè e cioccolato; il ‘n poc ‘d tut la versione più simile al bicerin cui siamo abituati.

Bicerin

Per preparare il bicerin con la ricetta “moderna” dovrete seguire alcuni semplici passaggi:

  1. Preparate il caffè con la moka.
  2. In un pentolino sciogliete il latte con il cioccolato, quindi unite lo zucchero. Mescolate bene in modo da sciogliere il tutto.
  3. Versate il composto in quattro bicchierini a calice, quindi unite il caffè mescolando delicatamente.
  4. Montate la panna e decorate la superficie.
  5. Gustate il bicerin caldo.

Le origini del bicerin

Siamo nel 1763 quando per la prima volta l’antenato del bicerin venne servito da Giuseppe Dentis in un bar torinese situato di fronte al Santuario della Consolata. Oggi conosciuto come Caffè al Bicerin, in realtà prese questo nome solo dopo il successo della bevanda tra i torinesi.

La posizione strategica del locale poi, costituiva una sorta di rifugio per i fedeli che uscivano da messa affamati, digiuni per via dell’eucarestia. Il bicerin inoltre poteva essere consumato anche in tempo di quaresima, essendo una bevanda e non un cibo.

Il nome invece si riferisce al fatto che era solito essere servito all’interno di piccoli calici di vetro (non tradizionali tazzine) e poi adagiato sul classico piattino. In dialetto piemontese infatti bicerin significa bicchierino.

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