Il settore del caffè è in crisi: il suo prezzo è aumentato del 90%, mentre la disponibilità di materia prima è calata a causa del clima.
Il caffè è molto di più di una semplice bevanda. Per molte persone, sopratutto in Italia, è un vero e proprio rituale, una piccola pausa che interrompe il flusso della quotidianità. Tuttavia l’intero settore si trova a rischio. Ad aver lanciato l’allarme l’Istituto Espresso Italiano (IEI). Ecco che cosa sta succedendo.
Le possibili cause
Il primo dato che allarmato l’IEI è lo stesso prezzo del caffè. In seguito a un’indagine su base annua, il costo della bevanda è aumentato del 90%. Ma non è tutto. Infatti, a rappresentare un grosso problema è anche la difficoltà sempre maggiore nel reperire la materia prima. Ovviamente il tutto è legato strettamente ad alcuni fattori fondamentali, come il problema del cambiamento climatico e l’aumento della domanda.
In merito al cambiamento climatico, l’aumento generale delle temperature non sta facendo bene alle piantagioni di caffè. Infatti, le continue alluvioni alternate a lunghi periodi di siccità hanno compromesso la crescita delle piante di caffè. Queste condizioni climatiche hanno anche permesso il proliferare di organismi parassitari fino a qualche anno fa inesistenti, come la Roya, un fungo che intacca le piantagioni di caffè, distruggendole.
È chiaro che la diminuzione dell’offerta di caffè ha reso questo prodotto un vero e proprio bene di lusso, col risultato che ad essere aumentato è stato il costo. Ma come se non bastasse è aumentata anche la domanda da parte di Paesi che stanno conoscendo un forte sviluppo, come India e Cina. Una richiesta che, tuttavia, a oggi i produttori di caffè non riescono a sostenere.
La convocazione del tavolo di filiera
Per poter fare fronte al problema, Alessandro Borea, presidente dello IEI, ha convocato un tavolo di filiera al quale sono chiamati a partecipare i produttori, i torrefattori e i distributori. Il discorso si snoderà in tre punti fondamentali:
- Mancanza di materia prima;
- Espansione dei mercati;
- Esperienza del consumatore.
Per quanto riguarda la mancanza di materia prima, secondo Borea è opportuno trovare una nuova strategia per “garantire una produzione sostenibile e una distribuzione equa tra gli attori della filiera“. Ed è proprio su questo discorso che si innesta il secondo punto, ossia l’espansione dei mercati. A tal proposito, per soddisfare le richieste è necessario andare a individuare quali siano le preferenze di consumo dei nuovi mercati per poter adattare la produzione e l’esportazione. Infine, l’ultimo punto è interamente incentrato sul consumatore, per il quale l’esperienza di consumo del prodotto diventa fondamentale.

Valorizzare l’esperienza per giustificare il costo
Proprio sul terzo punto è opportuno aprire una parentesi. Infatti al centro del discorso vi è il concetto di “valorizzazione dell’esperienza”. Sì, perché se non si giustifica il prezzo esorbitante del caffè, il consumatore sarà meno motivato ad acquistarlo. Per ovviare al problema è opportuno adottare una strategia per rilanciare il settore sullo stile di quanto fatto tempo fa per il vino.
Come? Attraverso lo storytelling di prodotto, ossia la narrazione di una storia che crei nell’ideale collettivo la percezione che il caffè sia un prodotto di infinita qualità. Fatto ciò sarà opportuno agire su un altro aspetto: l’esperienza. Infatti, oltre a valorizzare il prodotto, è necessario rendere la sua esperienza di acquisto unica e memorabile.