Colore, profumo e aroma sono i parametri che occorre valutare per degustare l’olio. Ecco i nostri consigli per diventare degli esperti.
L’olio non è tutto uguale e se almeno una volta abbiamo dato un’occhiata agli scaffali del supermercato ce ne saremo resi conto, già a partire dalle differenze di prezzo. Le tipologie di olio in commercio sono davvero moltissime e spesso solo la lettura dell’etichetta non basta per acquistare prodotti di qualità. Per questo motivo sono sempre di più le persone che si dilettano a degustare olio. Questo può essere fatto anche a casa infatti sarà sufficiente procurarsi massimo quattro bottiglie di olio, un bicchierino e un cucchiaio per iniziare la vostra personale degustazione di olio.
Come degustare l’olio?
Per avventurarvi in questo nuovo mondo vi consigliamo di scegliere dell’olio di qualità. In alternativa potete sfruttare le conoscenze che apprenderete da questo articolo per delle degustazioni in loco. Detto questo procuratevi un bicchiere, meglio se di vetro e a forma di tulipano, e un cucchiaino e infine un foglio su cui annotare le vostre sensazioni.
La degustazione dell’olio è un processo che coinvolge più organi sensoriali: gli occhi sono i primi a darci informazioni, attraverso il colore, sulla qualità dell’olio. Seguono poi l’olfatto, che permette di percepire le sfumature dell’odore, e infine il gusto. Vediamole nel dettaglio.
Analisi visiva: il colore e la fluidità
L’olio dovrebbe essere di un bel colore verde, indice di un raccolto recente. Se tendente al giallo potrebbe essere segno di scarsa qualità del prodotto finito. Il colore poi varia anche in base alla tipologia di olive utilizzate, alla lavorazione e infine al processo di filtraggio.
Roteando il bicchierino si potrà poi esaminarne la fluidità. Anche in questo caso, molto dipende dalle olive utilizzate ma in linea di massima un olio molto fluido è indice di qualità inferiore (basti pensare alla fluidità di un olio di semi).
Analisi olfattiva: l’odore
A questo punto il secondo parametro da analizzare è il profumo. Per farlo prendete a coppa il bicchiere di olio in modo da scaldarne il contenuto (proprio come si fa per i vini), coprite con l’altra mano l’imboccatura e roteatelo delicatamente. Quando l’olio avrà raggiunto la temperatura della vostra mano, odorate gli aromi sprigionati.
Con un po’ di pratica dovreste essere in grado di percepirne le note fruttate, ma anche le note piccanti, amare o acide. Anche eventuali difetti possono emergere da un’analisi olfattiva, come l’odore di chiuso o di muffa.
Analisi gustativa
È arrivato il momento di assaggiare l’olio. Mettetene un cucchiaino in bocca distribuendolo rapidamente quindi aspirate una boccata d’aria e lasciate che tutte le note aromatiche vi pervadano. Sarà più chiaro in questa fase percepirne gli aromi ma anche l’acidità.
I parametri di un’analisi gustativa da tenere in considerazione sono la nota fruttata, quella amara che deve essere in equilibrio con la piccantezza e non provocare fastidio alla gola, e infine la corposità, ovvero la consistenza dell’olio in bocca.
Una volta degustato l’olio e scelto il vostro preferito potete consumarlo su una fetta di pane tostato oppure utilizzarlo per preparare un grande classico, gli spaghetti aglio, olio e peperoncino!