Scopriamo insieme cosa significa civet e qual è la tecnica per cuocere alla perfezione il coniglio con il vino rosso.
Avete mai sentito parlare del coniglio al civet? Questa ricetta della tradizione piemontese è poco conosciuta fuori dai confini regionali ma è un vero peccato. Il modo corretto di pronunciare il piatto è coniglio al sivé e può essere assimilato a un coniglio in salmì. La differenza tra i due però sta principalmente nel fatto che in quello in civet non viene mai aggiunto il pomodoro.
Un’altra differenza tra civet e salmì è la presenza, nelle ricette più tradizionaliste piemontesi, dei funghi secchi e del sangue. Ormai questi due ingredienti vengono scarsamente utilizzati, preferendo una preparazione del coniglio al civet più semplice.
Come preparare il coniglio al civet con la ricetta originale
- Per prima cosa mette il coniglio a pezzi in una ciotola e copritelo con il vino dolcetto. Unite la cipolla e il sedano tagliati a tocchetti, l’aglio, i chiodi di garofano, la cannella, l’alloro e il rosmarino. Coprite con pellicola e lasciate marinare in frigorifero per 24 ore.
- Scaldate poi un tegame con abbondante olio e rosolate il coniglio, sgocciolato dal liquido, da entrambi i lati.
- Unite le verdure e portate a cottura versando vino poco per volta. Ci vorranno circa 90 minuti. Una volta tenero, frullate con un mixer a immersione tutto il fondo di cottura, comprese le erbe aromatiche e le spezie: fidatevi, faranno la differenza!
- Rimettete in padella verdure e coniglio e lasciate insapore ancora qualche minuto prima di servirlo.
Il contorno migliore per questo secondo di carne? La polenta ovviamente: ne avrete di scarpetta da fare!
Conservazione
Il coniglio si conserva in un contenitore ermetico, in frigorifero, per un paio di giorni. Vi consigliamo di riscaldarlo in padella prima di consumarlo.