Scopriamo un piatto della cucina piemontese: il coniglio al civet

Scopriamo un piatto della cucina piemontese: il coniglio al civet

Scopriamo insieme cosa significa civet e qual è la tecnica per cuocere alla perfezione il coniglio con il vino rosso.

Avete mai sentito parlare del coniglio al civet? Questa ricetta della tradizione piemontese è poco conosciuta fuori dai confini regionali ma è un vero peccato. Il modo corretto di pronunciare il piatto è coniglio al sivé e può essere assimilato a un coniglio in salmì. La differenza tra i due però sta principalmente nel fatto che in quello in civet non viene mai aggiunto il pomodoro.

Un’altra differenza tra civet e salmì è la presenza, nelle ricette più tradizionaliste piemontesi, dei funghi secchi e del sangue. Ormai questi due ingredienti vengono scarsamente utilizzati, preferendo una preparazione del coniglio al civet più semplice.

Coniglio in civet

Come preparare il coniglio al civet con la ricetta originale

  1. Per prima cosa mette il coniglio a pezzi in una ciotola e copritelo con il vino dolcetto. Unite la cipolla e il sedano tagliati a tocchetti, l’aglio, i chiodi di garofano, la cannella, l’alloro e il rosmarino. Coprite con pellicola e lasciate marinare in frigorifero per 24 ore.
  2. Scaldate poi un tegame con abbondante olio e rosolate il coniglio, sgocciolato dal liquido, da entrambi i lati.
  3. Unite le verdure e portate a cottura versando vino poco per volta. Ci vorranno circa 90 minuti. Una volta tenero, frullate con un mixer a immersione tutto il fondo di cottura, comprese le erbe aromatiche e le spezie: fidatevi, faranno la differenza!
  4. Rimettete in padella verdure e coniglio e lasciate insapore ancora qualche minuto prima di servirlo.

Il contorno migliore per questo secondo di carne? La polenta ovviamente: ne avrete di scarpetta da fare!

Conservazione

Il coniglio si conserva in un contenitore ermetico, in frigorifero, per un paio di giorni. Vi consigliamo di riscaldarlo in padella prima di consumarlo.

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