Dieta intuitiva: il segreto per mangiare senza stress… funziona davvero?

Dieta intuitiva: il segreto per mangiare senza stress… funziona davvero?

Avete mai sentito parlare della dieta intuitiva? E’ un regime alimentare che consente di mangiare ciò che si preferisce fino alla sazietà.

Pur non essendo una dieta vera e propria, l’alimentazione intuitiva sta riscuotendo grande successo. I motivi sono diversi, ma si possono riassumere con un’indicazione riassuntiva: mangia quando e quanto vuoi e smetti quando sei sazio. Possibile che così facendo si possa perdere peso? Vediamo cos’è, come funziona e quali sono i 10 principi da tenere a mente.

Dieta intuitiva: cos’è e come funziona

Anche se la dieta intuitiva è stata introdotta nel 1995 dalle nutrizioniste Evelyn Tribole ed Elyse Resch, soltanto negli ultimi tempi è venuta alla ribalta. Molto probabilmente, il merito è dei social che, quando si tratta di perdite di peso, vere o presunte tali, si sbizzarriscono. L’influencer Justine Doiron, ad esempio, è una grande sostenitrice di questa alimentazione, tanto che ha scritto un libro sul tema. Ma cos’è e come funziona il regime?

Come suggerisce il nome, l’intuitive eating non è una vera e propria dieta, in quanto non dà indicazioni specifiche sui cibi da ingerire. In sostanza, suggerisce di mangiare ciò che si preferisce, in qualsiasi momento della giornata, senza seguire regole o divieti. Dov’è il trucco? Semplice (si fa per dire): bisogna stabilire una connessione tra corpo e mente, in modo da comprendere cosa dà realmente benessere.

L’alimentazione intuitiva punta a rieducare le persone a mangiare bene e, soprattutto, ad ascoltare i segnali del corpo a ogni boccone. In questo modo, a detta delle ideatrici, non si ingeriscono cibi dannosi o che, in un modo o nell’altro, portano all’aumento di peso.

I 10 principi base dell’intuitive eating

Anche se non si può considerare come una dieta, l’alimentazione intuitiva prevede 10 principi base che i seguaci devono tenere bene a mente:

  1. dimenticare le diete classiche che non fanno altro che provocare sconforto;
  2. ascoltare i segnali della fame, quindi mangiare quando il corpo lo chiede e non a orari fissi (se, ad esempio, avete pranzato alle 13 e alle 15 avete di nuovo fame, mangiate nuovamente);
  3. non esistono cibi che fanno bene e cibi che fanno male, mangiate ciò che preferite ma fate attenzione alle sensazioni che provate prima, durante e dopo il pasto (chiediti: Mi è piaciuto? Mi ha saziato? Come mi sento fisicamente?);
  4. abbandonare i sensi di colpa;
  5. imparare a capire quando si è sazi;
  6. trasformare i pasti in esperienze di piacere, chiedendosi sempre cosa ha trasmesso al corpo e alla mente un determinato cibo;
  7. stoppare la fame emotiva, ricordandosi che mangiare non risolve i problemi;
  8. accettare se stessi e il proprio corpo;
  9. fare sport;
  10. la salute è sempre prioritaria.

Un’alimentazione di questo tipo può davvero portare a risultati? Molto probabilmente, la nostra cara e vecchia dieta mediterranea resta sempre la scelta più equilibrata e sana. Sicuramente, l’intuitive eating è un processo lungo e graduale, ma forse sarebbe il caso di affiancarlo ad un percorso di psicoterapia. D’altronde, molte dei principi base non sono altro che i fondamenti della mindfulness.