Malto e miele sono due dolcificanti naturali. Scopriamo insieme quali sono le differenze tra i due e il loro potere dolcificante.
Malto e miele vengono spesso indicati uno al posto dell’altro in quelle ricette che prevedono un processo di lievitazione. Al pari dello zucchero infatti, sia il malto che il miele fungono da starter per il lievito. Le differenze tra i due prodotti tuttavia ci sono e non sono nemmeno da poco. Basti pensare che il miele è un ingrediente naturale, prodotto dalle api, mentre il malto si ottiene con procedure “artificiali” più complesse.
Malto: cos’è e quali tipi esistono?
Il malto si ottiene dal processo di germinazione dell’orzo dopo esser stato lasciato in acqua per alcuni giorni. Questo, aggiunto a cereali cotti, come orzo, riso, mais e frumento, trasforma l’amido in essi contenuto in zuccheri più semplici ricreando un processo del tutto simile a quello digestivo.
Il risultato è un liquido chiaro, vischioso, simile al miele. Le proprietà del malto però variano in base alla tipologia di cereale utilizzato e lo stesso dicasi per il suo potere dolcificante. Il malto di frumento, ad esempio, contribuisce al benessere degli occhi, soprattutto se passate molte ore al pc; il malto di riso è perfetto per la salute del sistema respiratorio, mentre quello di mais aiuta l’apparato urinario; infine, il malto d’orzo aiuta il fegato a lavorare correttamente, soprattutto se sovraccaricato da forti stress.
Il potere dolcificante del malto è di circa del 50% inferiore rispetto a quello dello zucchero da cucina, il saccarosio. Innanzitutto perché è composto da oltre il 20% di acqua, in secondo luogo perché le molecole zuccherine che lo compongono sono già da loro meno dolci. Stilando una sorta di classifica dal più dolce al meno dolce abbiamo lo sciroppo di mais, seguito da quello di frumento, di riso, di farro e solo per ultimo l’orzo.
Miele: cos’è e qual è il suo potere dolcificante
Come per il malto, anche nel caso del miele occorre far distinzione tra le varie tipologie per quanto riguarda le proprietà. A rimanere invariato è il “processo produttivo”: le api trasformano il nettare dei fiori tramite enzimi. Il risultato, dopo essere stato prelevato dal favo, viene centrifugato e si ottiene il miele come siamo abituati a vederlo.
Il potere dolcificante del miele è inferiore rispetto a quello dello zucchero, sostanzialmente per gli stessi motivi del malto: il contenuto di acqua e la differenza delle molecole costituenti rispetto al saccarosio.
L’ultima differenza tra questi due dolcificanti consiste nel fatto che il malto è consentito all’interno di una dieta vegana, mentre il miele no.
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