Finanziera alla piemontese: un piatto povero ma buonissimo

Finanziera alla piemontese: un piatto povero ma buonissimo

Vi presentiamo la ricetta per preparare la finanziera, un piatto tipico della cucina povera piemontese realizzato con scarti di carni bianche e di vitello.

Tra le ricette per secondi piatti squisiti, che arrivano dal nord Italia, c’è quella della Finanziera piemontese. Si tratta di un piatto povero perché, per realizzarlo, sono necessari solo pezzi di carne considerati, comunemente, scarti. Tra gli ingredienti sono previste animelle o cervella di vitello. Queste vengono accompagnate da altre componenti di carne bianca, come filetto di manzo e fegatini e creste di pollo, un ingrediente insolito, ma che non può mancare nella composizione di questo prodotto tipico. Il tutto, poi, viene accompagnato da un saporito sughetto, che rende questo secondo piatto squisito.

Finanziera

Preparazione della ricetta per la Finanziera

  1. Riempite con acqua una pentola e immergetevi le animelle e le creste di pollo. Fate sbollentare per 30 minuti.
  2. In un altro tegame, versate l’acqua e aggiungete un cucchiaio di aceto. Tuffatevi il filone di vitello, il filetto di manzo e i fegatini di pollo, tutti tagliati in pezzi. Sbollentate per lo stesso tempo.
  3. Successivamente, scolate i pezzi di carne. Riempite con la farina un vassoio e infarinate ciascuno di essi.
  4. Prendete una padella dal fondo spesso e mettete il burro, per farlo sciogliere a fiamma bassa.
  5. Aggiungete tutte le carni, comprese le creste di pollo, e fate rosolare. Lasciate cuocere con il coperchio, a fiamma bassa e per 20 minuti.
  6. A questo punto, unite i funghetti tagliati a metà e le carote (pulite) a rondelle. Continuate la cottura per altri 20 minuti, mescolando ogni tanto.
  7. Verso il termine della cottura, versate il vino e fate sfumare. Poi, spegnete e salate, prima di impiattare.

Conservazione

Per dei secondi piatti sfiziosi, ma semplici da realizzare, la preparazione della Finanziera alla piemontese è un’ottima idea. La conservazione è sconsigliata, perché la consistenza è migliore se mangiata al momento.

Dal Piemonte arriva anche la ricetta della bagna cauda.

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