Il Boero di Witor’s: eredità dolce-amara di Roberto Bonetti, lo zio visionario di Lorenzo Biagiarelli

Il Boero di Witor’s: eredità dolce-amara di Roberto Bonetti, lo zio visionario di Lorenzo Biagiarelli

Boero: dolce simbolo di un’epoca e l’eredità di Roberto Bonetti, l’imprenditore che trasformò un sogno in leggenda.

In un mondo dove le tendenze passeggere sono la norma, ci sono storie che resistono al tempo e diventano leggende. Una di queste riguarda un piccolo cioccolatino extra fondente che ha segnato un’epoca: il Boero di Witor’s, ideazione di un personaggio dallo spirito imprenditoriale indomito, Roberto Bonetti, recentemente scomparso all’età di 94 anni.

La sua creatura dolciaria non è semplicemente un prodotto di successo, ma è diventata un simbolo culturale, teatro di ricordi nostalgici e rappresentazione di un momento storico in Italia dove l’innovazione sapeva ancora di sfida e di sogni.

Un’intuizione rivoluzionaria

Il segreto dietro il successo del Boero sta nell’intuizione di Bonetti di combinare cioccolato extra fondente, ripieno di ciliegia e liquore. A dispetto dell’esistenza del Mon Chéri della Ferrero, lanciato nel 1956 su principi similari, è stato il Boero a catturare l’immaginazione collettiva, diventando un simbolo quasi di passaggio all’età adulta per molti ragazzini degli anni Ottanta.

L’idea che il cioccolato potesse rivolgersi non solo a un pubblico giovane ma anche adulto ha rappresentato una svolta nel mercato dolciario dell’epoca.

Dalla bottega al successo internazionale

L’avventura imprenditoriale di Bonetti iniziò nel 1959 in un modesto laboratorio a Cremona, con l’ambizione di produrre cioccolato senza disporre di capitali iniziali. Questo periodo coincideva con il boom economico italiano, un’epoca ottimista in cui il lavoro duro e le buone idee potevano davvero costruire un futuro.

Oggi, la Witor’s è ricordata soprattutto durante le festività pasquali, ma i suoi prodotti vengono esportati in oltre ottanta Paesi, testimoniando la portata del successo di Bonetti.

Un ricordo personale e collettivo

La figura di Bonetti sfocia anche in una dimensione personale profondamente umana, raccontata dall’affetto del nipote, lo chef e influencer Lorenzo Biagiarelli. Il ricordo dello zio, descritto come misurato nei piaceri della vita ma appassionato del suo lavoro, aggiunge una nota di intimità e di realismo alla leggenda dell’imprenditore.

La visione di un uomo che, nonostante il successo, ha mantenuto una semplicità e un’integrità esemplari, colora la narrazione del Boero con tonalità più ricche e veritiere.

Lorenzo Biagiarelli

Un’eredità dolce-amara

L’addio a Roberto Bonetti non è solo la scomparsa di un imprenditore di vecchio stampo, ma si pone come momento di riflessione sull’evoluzione del mondo imprenditoriale italiano. La storia del Boero e di Bonetti rappresenta un episodio unico di come visione, determinazione e lavoro possano dare vita a qualcosa di iconico, che va oltre il prodotto stesso per diventare parte di un immaginario collettivo. Un’eredità dolce-amara che lascia un segno indelebile nella storia d’Italia e nel cuore di chi ha avuto il piacere di conoscere tale dolcezza, non solo nel gusto ma anche nella memoria.