Un frutto enorme, proveniente dall’Asia, sta conquistando i palati di tutti. È il jackfruit, una nuova alternativa alla carne, ma non solo.
Arriva dall’Asia questo frutto dalla buccia spinosa che può pesare anche 50 kg. In Italia lo chiamiamo giaco, ma è noto anche con il termine inglese jackfruit. Questo perché è stata un’azienda americana, che già commercializzava seitan, a intravedere le possibilità di questo nuovo ingrediente.
Jackfruit: proprietà e benefici
Da subito si impone come una valida alternativa alla carne, non solo perché da cotto assume un sapore che ricorda vagamente quello del maiale, ma anche per l’elevato contenuto di sostanza nutritive. È un vero concentrato di fibre, vitamine del gruppo B, ma anche sali minerali come potassio, calcio, ferro e magnesio. Inoltre è poverissimo di calorie e grassi, perfetto da inserire nella vostra dieta.
Come pulire il giaco?
Una volta portato a casa, se siete riusciti a trovare il frutto intero, adagiatelo su un tagliere. Con un coltello tagliatelo a metà, proprio come se fosse un anguria e poi ancora a metà, in modo da ottenere 4 spicchi. Con la punta del coltello rimuovete la parte centrale, di colore giallo chiaro, non commestibile e molto appiccicosa.
Noterete che il frutto è composto da piccoli agglomerati di polpa. Con un coltello più piccolo staccateli dalla buccia, rimuovete la pellicola esterna e tagliateli a metà in modo da rimuovere il seme all’interno. La polpa così ottenuta va consumata previa cottura in quanto potrebbe risultate indigesta.
Come cucinare il jackfruit
Il prezzo del jackfruit è piuttosto elevato: un frutto di 7-8 kg può arrivare a costare oltre 100 euro. Questo perché tende a deperire piuttosto velocemente al punto che la lavorazione del frutto avviene solitamente in loco. In Italia è difficile da trovare sia fresco che pronto all’utilizzo. In alcuni supermercati asiatici tuttavia si trova sottovuoto, ideale per le vostre ricette.
La polpa del giaco ha una consistenza filamentosa che la rende perfetta per preparare piatti che ricordano la carne sfilacciata, come il pulled pork veg. Essendo un frutto è ottimo anche sciroppato o fritto. Anche in questo caso vale il principio che non si butta via niente, infatti i semi vengono utilizzati, una volta essiccati, per preparare una farina.
Oltre al già citato pulled pork veg, possiamo ispirarci ad altre ricette asiatiche per trovare nuove idee per i nostri piatti. Provate a inserirlo in un classico curry di verdure, oppure semplicemente a saltarlo in padella con delle spezie. Sentirete che bontà!
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