Non solo avocado e platano, ma anche papaia e mangostano: la frutta esotica è sempre più presente nei nostri supermercati. Conosciamo la più buona – da provare assolutamente!
Si fa presto a dire frutta tropicale, ma quando ci viene chiesto di citarne qualcuna al di fuori dei soliti cocco o ananas vacilliamo. Già perché se i primi popolano i nostri mercati ormai da anni, ce ne sono alcuni meno noti che, pur essendo presenti, vengono guardati con diffidenza. Ecco perché oggi vediamo insieme quali sono i frutti tropicali più buoni e che vale la pena assaggiare.
I 10 migliori frutti tropicali da provare
Acai. Coltivato in tutta l’America centrale, l’Acai è simile ai mirtilli, con i quali è imparentato. È ricco di antiossidanti, sali minerali e fibre. Da esso viene estratto un olio dalle proprietà benefiche per la pelle.
Carambola. Ricca di fibre e vitamina C, la carambola è facilmente riconoscibile dalla forma di stella che ha se tagliata in sezione. Ha un sapore agrodolce e viene coltivata soprattutto in India e Sri Lanka, dove è protagonista di numerosi piatti salati.
Rambutan. Il nome in lingua malese significa capelli e osservando questo frutto è facile capirne il motivo: di forma circolare è ricoperto da fili di colore rosso acceso. L’interno è dolce e saporito, di colore bianco.
Tamarindo. Noi lo conosciamo sotto forma di sciroppo, ma in origine il tamarindo assomiglia ad un baccello di fagioli o a una lunga fila di arachidi. Il sapore ricorda quello della coca cola ed è perfetto per arricchire piatti salati o per preparare bevande dissetanti.
Maracuja. Anche noto come frutto della passione, è costituito da un involucro esterno di colore viola, non commestibile, e da semini interni dal sapore agro dolce e dalla consistenza viscida. Utilizzato per la preparazione di moltissimi cocktail, è perfetto anche in abbinamento a carni e pesce.
Feijoa sellowiana. Simile per forma all’avocado, viene coltivato nelle zone dell’America centrale. Può essere consumato a crudo oppure utilizzato per la preparazione di confetture.
Pitaya. Anche chiamato frutto del drago merita di essere provato solo per la sua bellissima forma: un involucro esterno di colore rosa acceso coperto di foglie ondulate e un interno bianco punteggiato di semini neri. Si può consumare crudo oppure cotto al vapore.
Papaia. La polpa della papaia ha un colore arancione acceso. A seconda delle zone può diventare un ingrediente di insalate saporite oppure di golose salse piccanti.
Mangostano. Simile a una piccola melanzana, questo frutto è noto per le sue proprietà antiossidanti. L’interno è dolce e viene utilizzato per la preparazione di succhi concentrati.
Kumquat. Per via della forma e del gusto viene anche chiamato mandarino cinese. A differenza dei classici agrumi però ha una forma allungata e si può mangiare con la buccia.
Non abbiamo citato gli ormai noti mango e avocado, così come non abbiamo fatto riferimento al platano, il frutto simile alla banana (ma ci sono delle differenze!), certi che ormai siano entrati nell’immaginario comune. Ora non vi resta che dirci qual è il vostro frutto tropicale preferito!