Qual è la vera storia della pizza napoletana?

Qual è la vera storia della pizza napoletana?

Con il termine pizza napoletana non si è sempre indicato il piatto che siamo soliti gustare oggi. Vediamo di scoprire le origini e la vera storia del termine!

Oggi, con il termine pizza indichiamo tutti la stessa ricetta costituita da un impasto lievitato, steso e condito con i più disparati ingredienti. Non solo il classico pomodoro e mozzarella che danno vita alla pizza margherita, ma anche ingredienti più esotici e spesso al centro di polemiche come l’ananas. A rimanere invariato però è il termine: pizza viene utilizzato tale e quale in oltre 60 lingue.

La pizza alla napoletana come la conosciamo oggi altro non è che un impasto lievitato, sottile e dotato di cornicione, condito a piacere. Anche se questa affermazione potrebbe sembrare ovvia, non è sempre stato così. Le origini della pizza napoletana infatti sono ben diverse e si perdono nei meandri delle viuzze della città partenopea.

Pizza napoletana

La storia della pizza napoletana: cos’era in origine?

Si parla per la prima volta di pizza attorno all’anno 1000, ma questo termine, oggi così diffuso, veniva utilizzato unicamente nell’Italia centro-meridionale. Si pensa che l’etimologia del termine sia comune al greco “pita“, al dialetto romagnolo “pida” (piadina) e a “pinza” un dolce diffuso tra Veneto ed Emilia Romagna.

Nei ricettari, uno dei primi a parlare di pizza è Bartolomeo Scappi. Siamo in epoca rinascimentale e la ricetta indicata nei suoi trattati non ha nulla a che vedere con la nostra “moderna” versione. La pizza di Scappi, infatti, si preparava o con la pasta sfoglia o con la pasta frolla, a seconda che fosse dolce o salata.

Più avanti nel tempo, attorno al 1700, altri ricettari riportano ricette denominate pizza. Ne Il Cuoco Galante, Vincenzo Corrado parla di una pizza napoletana formata da due strati di impasto farciti con mozzarella, ricotta, provola, prosciutto, salsiccia, pancetta, uova, pepe e cannella (praticamente una torta salata!).

Fonte foto: https://pixabay.com/it/photos/crostata-spinaci-cibo-cottura-2619914/

Nel 1800, anche il grande Pellegrino Artusi con questo termine indica preparazioni più simili a una torta rustica che alla nostra amata pizza.

Perché i ricettari non riportavano la ricetta della pizza?

Questo però non deve portarci a pensare che la pizza napoletana come la intendiamo noi non fosse ancora presente in quegli anni. Non dobbiamo dimenticare infatti che le origini di questa ricetta, destinata a diventare il simbolo dell’Italia nel mondo, sono “povere”. La pizza nasce come cibo da strada, destinato ai meno abbienti e per questo non veniva riportata nei ricettari ufficiali.

Per qualche tempo si pensò addirittura che la pizza napoletana, intesa come street food, non potesse esistere al di fuori della cornice napoletana. Un primo tentativo di esportarla a Roma, fatto da un intraprendete pizzaiolo infatti non andò a buon fine. All’estero poi, sebbene la prima pizzeria venne aperta a New York nel 1905, il vero e proprio boom si ebbe solo nel secondo dopoguerra.

Insomma, la nostra amata pizza è rimasta a lungo un cibo per pochi, ma per fortuna oggi tutti possono apprezzarne il sapore, quasi in ogni angolo del globo.

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