E’ il World Paella Day: ecco tutti i segreti sul piatto tipico della cucina valenciana che si può personalizzare in base ai propri gusti.

Nato come un piatto di riciclo, la paella è oggi una delle prelibatezze più amate al mondo. Da tempo ha scavalcato i confini spagnoli e si può gustare ovunque, anche se quella che vi propongono in patria difficilmente avrà rivali. Andiamo alla scoperta del World Paella Day: quando si celebra, com’è nato e tutte le curiosità sulla ricetta tipica della cucina valenciana.

World Paella Day: com’è nato e quando si celebra

Se avete trascorso qualche giorno in Spagna, per svago o impegni di lavoro, saprete di certo che la paella è un piatto che vi propongono ovunque. E’ impossibile lasciare il Paese senza averne gustato un piatto, così come accade con la sangria, il tinto de verano, i churros e tante altre specialità tipiche. La paella è talmente famosa che ha addirittura il suo World Day: il 20 settembre di ogni anno.

Piatto tipico valenciano, questa prelibatezza deve il suo nome alla padella che si usa per prepararla: la paellera. Generalmente, è molto ampia e ha due maniglie laterali considerevoli, che consentono di sostenere il peso importante del contenuto. Pensate che nel 1992, a Valencia, lo chef Juan Galbis ha utilizzato una padella di 20 metri di diametro per cucinare una paella per 100.000 persone. Neanche a dirlo, ha segnato il record, preparando il ‘piatto’ più grande di sempre.

La paella è nata tra il XV e il XVI secolo, come piatto unico di carne. Ad inventarla sono stati i contadini che avevano bisogno di una pietanza nutriente, di facile preparazione e che contenesse ingredienti di recupero o comunque a portata di mano. All’epoca conteneva per lo più riso, coniglio, pollo e verdure. Essendo una ricetta di riciclo, però, ben presto è stata personalizzata a piacimento.

Come si prepara la paella? Ecco i segreti da memorizzare

Oggi esistono tante versioni della paella, ma quella più famosa e apprezzata è la cosiddetta de marisco, ossia ai frutti di mare. Nato come piatto conviviale, visto che i contadini consumavano il pasto tutti insieme, la tradizione vuole che si mangi direttamente dalla pentola, con dei cucchiai di legno. A prescindere da ciò, se decideste di preparare una buona paella a casa, ricordatevi innanzitutto che la paellera è necessaria.

Dopo aver reperito la padella corretta, assicuratevi di acquistare un riso ad hoc. Il chicco deve essere corto e rotondo, l’ideale sarebbe l’autentico arroz de Valencia D.O., coltivato nel Parco Naturale dell’Albufera. In alternativa, optate per la varietà arborio o bomba. Altrettanto fondamentale è il brodo in cui cuoce il riso. Che scegliate la carne o il pesce, non dimenticate che il riso non si mescola mai durante la cottura, ma va agitata la paellera. L’ultimo trucco riguarda la cottura: la fiamma, che deve raggiungere la padella in modo uniforme, è alta solo per i primi 3 minuti, dopo di che si procede con il fuoco al minimo.

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ultimo aggiornamento: 20-09-2024