Chapati, il pane indiano senza lievito

Chapati, il pane indiano senza lievito

Perfetto per accompagnare i piatti speziati e piccanti della cucina indiana, il chapati è un pane senza lievito semplice da preparare.

In tempi recenti la cucina indiana si è fatta largo anche alle nostre latitudini. Sperimentare con curry e spezie varie è un piacere oltre che una sfida. Tra le prime ricette in cui solitamente ci si imbatte c’è proprio il chapati, o chapatti.

Questo pane indiano simile alle nostre farine si prepara con sola farina integrale, acqua e sale. È quindi senza lievito, non richiede lunghi tempi di riposo e viene cotto in padella o direttamente sul fuoco. Insomma, se cercate qualcosa per accompagnare le vostre ricette, il pane chapati è perfetto!

Stendere il chapati

Ingredienti

Per il chapati

  • Farina 0 – 130 g
  • Farina integrale – 130 g
  • Acqua – 230 ml
  • Sale – 1/2 cucchiaino

Preparazione

Come preparare la ricetta del chapati

1

Per prima cosa riunite in una ciotola le due farine (potete utilizzare anche sola farina integrale per un risultato più rustico e simile all’originale). Unite il sale e iniziate a versare l’acqua poco per volta impastando prima con un cucchiaio e poi a mano.

2

Appena l’impasto comincia a prendere consistenza andate avanti a lavorarlo sulla spianatoia. Dovrete ottenere un panetto liscio e omogeneo. Mettetelo quindi a riposare sotto la ciotola capovolta per 20-30 minuti.

3

Dividete l’impasto in 8 palline e stendetele una a una con il mattarello fino a raggiungere 1-2 mm di spessore. Idealmente dovreste ottenere un disco di 15 cm di diametro.

4

Scaldate una padella antiaderente e mettete a cuocere il pane in padella per circa 2 minuti, girandolo di tanto in tanto. Dovrà gonfiarsi e formare delle bolle senza però bruciarsi.

5

Mano a mano che sono pronti impilateli su un piatto e copriteli con un canovaccio pulito e lavato senza ammorbidente. Questo passaggio serve a mantenere il chapati morbido ed elastico. In alternativa potete riporli in un contenitore a chiusura ermetica fino al momento di portarli in tavola.

Ecco un breve video in cui si vede come prepararlo. Il passaggio sulla fiamma diretta è del tutto facoltativo e serve solo per farlo gonfiare.

Il pane chapati è perfetto per accompagnare il classico curry o il dahl di lenticchie.

Conservazione

Il chapati si mantiene in un contenitore a chiusura ermetica o in un sacchetto di plastica per 2 giorni. Potete riscaldarlo al microonde o in forno prima di portarlo in tavola.

Origine e storia

Secondo alcune fonti il chapati arrivo in Asia nel 5000 a.C. dall’Egitto. In realtà l’ipotesi più probabile è che nacque proprio in India. La popolazione era dedita all’agricoltura ma il grano non era tra le culture principali. Si macinavano così cereali misti e si impastavano con acqua per ottenere questo pane schiacciato e senza lievito. Oggi, un pane con cerali misti viene chiamato missi roti.

Le versioni più moderne sono a base di sola farina integrale o semintegrale e prevedono l’aggiunta di sale, omesso nella ricetta originale in quanto questo pane andava ad accompagnare piatti speziati e piccanti. Oggi il pane chapati è diffuso in tutta l’Asia Meridionale ma anche in alcune zone di Africa e Medio Oriente.

Viene solitamente cotto su una piastra rovente di ghisa o alluminio chiamata tawa. Il passaggio successivo sul fuoco diretto, quello che rende il pane gonfio come un palloncino, è facoltativo ma se fatto il chapati prende il nome di gujrathi phulka. Tradizionalmente, viene servito dopo essere stato spennellato con il ghee, il burro chiarificato tipico indiano.

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