Arrivano dall’Abbruzzo e hanno conquistato tutta Italia, i maccheroni alla chitarra sono facili da fare e buoni da mangiare. Ecco la ricetta originale.
La tradizione culinaria italiana è ricca di specialità, che cambiano da regione a regione. Quella che vi proponiamo oggi è la ricetta dei maccheroni alla chitarra. Questa volta, si tratta di un piatto tipico dell’Abruzzo, un territorio in cui la pasta fresca e fatta in casa non può mancare. Si tratta di spaghetti dalla forma molto particolare, ovvero a sezione quadrata. Tutto ciò è possibile attraverso un semplice strumento, chiamato, appunto, chitarra. Una volta creato l’impasto, utilizzando solo due semplici ingredienti (farina e uova), potete stenderlo sull’utensile e creare la loro tipica forma. Scopriamo come fare!
Preparazione della ricetta per i maccheroni alla chitarra
- Cominciate setacciando la farina.
- Versatela a fontana su un piano di lavoro e, poi, scavate una fossetta centrale.
- All’interno, mettete le uova intere.
- Con l’aiuto di una forchetta, sbattetele raccogliendo, un po’ per volta, la farina.
- Quando serve, continuate a impastare con le mani per amalgamare gli ingredienti. Ci vorranno circa 15 minuti.
- Dopo aver ottenuto un panetto liscio e omogeneo, avvolgetelo nella pellicola trasparente. Fatelo riposare fuori dal frigo, in un luogo fresco e asciutto per 1 ora.
- Trascorso questo tempo, tagliate un quarto di impasto alla volta e stendetelo su un piano da lavoro (infarinato) con un mattarello, per avere una sfoglia non molto sottile e rettangolare.
- Spostatela sulla chitarra e continuate a stenderla con il mattarello, facendo molta pressione, fin quando dalle corde cadono degli spaghetti.
- Procedete in questo modo fino a che finisce l’impasto.
- Man mano che realizzate gli spaghetti, distribuiteli su uno stendipasta o su una spianatoia infarinata (ben distanziati).
- Dopo essersi asciugati, sono pronti per essere cotti e conditi con ragù fatto in casa.
Storia dei maccheroni alla chitarra
Il luogo di origine di questi spaghetti è l’Abbruzzo, dove sono chiamati anche tonnarelli. Nati nel 1500 nelle cucine nobiliari, in quegli anni erano stesi con un mattarello su un ferro dentellato. Questo attrezzo era chiamato ruzzolo ed è stato il predecessore di un telaio con corde in rame, indicato come maccherunare. Su questo venivano poste le “pettele”, ovvero le sfoglie di pasta che venivano pressate sulle corde.
Fino ad oggi, lo strumento è stato sempre più perfezionato e il suo nome è cambiato in chitarra, oppure maccarunàre. Questo attrezzo è dotato di corde metalliche e rigide, tese su un telaio in legno e distanti pochi millimetri. La sua conformazione ricorda, infatti, quella dello strumento musicale.
Conservazione
Dopo averla fatta riposare almeno 2 ore, la pasta alla chitarra può essere conservata in frigo, avvolta in un canovaccio infarinato, per 1-2 giorni. Potete anche congelarla, sempre cruda, posizionando gli spaghetti distanziati su un vassoio infarinato.
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