La legge regolamenta l’accesso ai bagni senza consumazione stabilendo che solo i clienti paganti ne possono usufruire.

A tutti è capitato almeno una volta di aver bisogno del bagno e non trovarne di pubblici a disposizione. L’idea di entrare in un locale, bar o ristorante che sia, e chiedere di utilizzare il bagno però lascia qualche perplessità, soprattutto se non siete informati riguardo l’accesso ai bagni senza consumazione. In sostanza, si può utilizzare il bagno di un locale pubblico senza consumare? La risposta è semplice e concisa: no.

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Accesso ai bagni senza consumazione: cosa dice la legge

Entrare in un locale pubblico, bar o ristorante che sia, e chiedere di utilizzare il bagno senza acquistare nulla non è concesso. A stabilirlo è una sentenza del TAR Toscana, la n. 691 del 18/2/2010 emessa in seguito a un ricorso fatto contro la Delibera del Consiglio Comunale di Firenze, n.69 del 24 luglio 2007, che all’art. 29, comma 3, imponeva ai locali pubblici di garantire l’uso a titolo gratuito del bagno “a chiunque ne facesse richiesta”.

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In sostanza il TAR evidenzia la gravosità economica di questo impegno sottolineando che, qualora fosse il comune a offrire un servizio di bagni pubblici, questi sarebbero a pagamento. Non ha senso quindi chiedere ai commercianti di offrirlo a titolo gratuito, quanto più che questa imposizione andrebbe in contrasto con l’articolo 41 della Costituzione inerente la limitazione della libertà di iniziativa economica.

Si può andare al bagno senza comprare nulla al bar o al ristorante?

I bagni dei locali pubblici non sono bagni pubblici. Ne possono richiedere l’utilizzo a titolo gratuito solo i clienti, cioè coloro che hanno effettuato un acquisto presso l’attività. Anche un caffè o un prodotto di importo inferiore danno diritto all’utilizzo dei bagni in quanto si entra nella categoria di clienti paganti. L’attività di contro non può fissare una tariffa-pipì, ossia chiedere un corrispettivo per l’utilizzo del bagno in quanto si tratta di un servizio non oggetto della propria attività commerciale.

A tal proposito, la normativa italiana stabilisce che tutti i locali pubblici che prevedono una sosta da parte di chi consuma, devono essere dotati di servizi igienici funzionanti. Rientrano nella categoria bar, ristoranti e pizzerie, trattorie, tavole calde, fast food e birrerie mentre ne sono esclusi pizzerie d’asporto, rosticcerie o gelaterie.

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ultimo aggiornamento: 27-09-2023


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