Il crescione romagnolo è uno street food tipico della regione. Preparato con lo stesso impasto della piadina, ecco la ricetta e i ripieni più buoni.
Il crescione romagnolo, conosciuto anche con il nome di cassone o cascione a seconda della zona in cui ci si trova è un tipico street food romagnolo realizzato con lo stesso impasto della piadina che però viene farcito e chiuso a mezzaluna prima della cottura. Potete farcirlo come preferite, ma i classici sono il ripieno con pomodoro e mozzarella, salsiccia e patate o erbette.
Qual è la differenza tra crescione e piadina? Rispetto alla classica piadina, i crescioni vengono farciti da crudi e poi chiusi a metà sigillando bene i bordi con l’aiuto di una forchetta per evitare che il ripieno esca durante la cottura. Ecco la preparazione passo per passo!
Come preparare la ricetta del crescione romagnolo
- Per prima cosa dedicatevi alla preparazione dell’impasto: fate sciogliere il sale (i 6 g) nell’acqua tiepida poi setacciate la farina all’interno di una terrina capiente o direttamente su un tagliere da cucina.
- Aggiungete lo strutto, il bicarbonato e, a filo, anche l’acqua.
- Iniziate a impastare in modo da ottenere un panetto omogeneo e liscio. Avvolgetelo con la pellicola per alimenti e fate riposare almeno per 30 minuti.
- Trascorso il tempo di riposo riprendete il panetto, dividetelo in 10-12 panetti di circa 60 g l’uno e stendeteli con l’aiuto del matterello cercando di ottenere dei dischi rotondi di 20 cm di diametro. Fate attenzione a non bucarli.
- Farcite ogni mezzo disco con un po’ del ripieno scelto (sotto vi lasciamo tutte le indicazioni).
- Spennellate i bordi con un po’ di acqua e chiudete a mezzaluna sigillando i bordi con i rebbi di una forchetta.
- Fate cuocere i crescioni di su di un’ampia padella antiaderente ben calda, sul classico testo romagnolo oppure su una piastra. Ci vorranno circa 3 minuti per lato.
Potete preparare il crescione senza strutto sostituendo quest’ultimo con pari peso di olio extravergine di oliva o burro. Ecco un breve video dove si vede come disporre il ripieno e chiudere alla perfezione il crescione.
Crescione romagnolo: gusti e ripieni
Proprio come la piadina, anche il crescione può essere farcito con ingredienti a piacere che variano in base alla stagione e ai gusti personali di chi li prepara. Ci sono però alcuni ripieni del crescione che sono dei caposaldi, ovvero rappresentano la vera essenza della ricetta. Vediamo quali sono.
Crescione romagnolo alle erbe
È la farcitura più antica nonché quella che ha dato il nome al piatto. Per realizzarla vi occorrono:
- 1 kg di erbe miste (di campo o spinaci o bietole o un mix)
- olio evo q.b.
- 1 spicchio di aglio
- sale q.b.
- 150 g di formaggio a pasta dura (tipo parmigiano) non presente nella ricetta antica
Dopo aver lavate le erbe, mettetele in padella e fatele appassire con il coperchio a fiamma bassa cercando di far evaporare l’acqua di vegetazione. Una volta pronte, strizzatele e tritatele al coltello.
Insaporitele poi di nuovo in padella con un giro abbondante di olio e lo spicchio di aglio (potete lasciarlo intero per poi rimuoverlo oppure tritarlo per un gusto più intenso). Nella versione tradizionale si era soliti aggiungere anche 1 cipolla o 2 scalogni tritati. Aggiustate di sale.
Una volta freddo unite il formaggio grattugiato che, come detto, è facoltativo. Trasferite il ripieno nei crescioni alle erbe, sigillate e cuocete.
Crescione pomodoro e mozzarella
Richiama la pizza e non a caso è uno dei più amati e apprezzati. Per realizzarlo vi occorrono:
- 400 ml di passata di pomodoro
- 250 g di mozzarella
- olio extravergine di oliva q.b.
- origano q.b.
- sale q.b.
Insaporite la passata di pomodoro con olio, sale e origano e cuocetela in padella per qualche minuto in modo che si asciughi. Scolate la mozzarella dal liquido di conservazione, tagliatela a fette e mettetela in un colino in modo da farle perdere ulteriormente dal liquido. Tamponatela poi con della carta da cucina.
Farcite il cassone con una dose generosa di passata, le fette di mozzarella spezzettate con le mani e richiudete, sigillando bene i bordi. Procedete con la cottura.
Crescione salsiccia e patate
Gustoso e perfetto per scaldare le serate invernali, il crescione con la salsiccia e le patate è semplicissimo da preparare. Procuratevi:
- 500 g di patate
- 250 g di salsiccia
- sale e pepe q.b.
Lessate le patate in abbondante acqua salata. Schiacciatele poi grossolanamente con i rebbi di una forchetta. Private la salsiccia del budello, sbriciolatela con le mani e ripassatela in padella per qualche minuto. Amalgamatela poi alle patate aggiustando di pepe. Utilizzate il composto così ottenuto per farcire i crescioni.
Crescione zucca e patate
Altro abbinamento perfetto per la stagione fredda, il crescione zucca e patate vi incanterà con il suo sapore perfettamente bilanciato. Per realizzarlo occorrono:
- 500 g di patate
- 500 g di zucca
- olio extravergine di oliva q.b.
- sale e pepe q.b.
- 3 cucchiai parmigiano grattugiato (facoltativo)
Tagliate la zucca a fette di 2 cm, disponetela su una teglia rivestita di carta forno e dopo averla condita con olio, sale e pepe cuocetela a 180°C per 30 minuti. Sbucciate nel frattempo le patate, tagliatele a tocchetti e lessatele in acqua salata per 15-20 minuti.
Una volta che zucca e patate risulteranno tenere, schiacciatele con una forchetta e conditele con sale e pepe. A piacere unite anche del parmigiano. Utilizzate il composto per farcire i vostri cassoni romagnoli.
Conservazione
I crescioni preparati seguendo questa ricetta possono essere conservati per 1-2 giorni in frigorifero, ma se avete utilizzato ingredienti freschi potete anche congelarli.
Origine e storia
Per scoprire le origini e la storia del crescione occorre partire dalla piadina, il suo parente più prossimo. La prima traccia scritta della piadina risale al 1371 ed è contenuta nella Descriptio Romandiolae del cardinal legato Anglico de Grimoard. Egli stabilisce che: “Si fa con farina di grano intrisa d’acqua e condita con sale. Si può impastare anche con il latte e condire con un po’ di strutto”.
Tanti sono i nomi con cui è noto il crescione: cassone nella parte bassa della Romagna, cascione, carsòn o casòun in dialetto. In tutti i casi ci si riferisce sempre all’impasto della piadina chiuso a mezzaluna, sigillato e poi cotto. Nato sicuramente in epoca successiva alla piadina, deve il suo nome al crescione, un’erba di campo che cresceva abbondante lungo i fossi e veniva utilizzata, insieme ad aglio e cipolla (o scalogno) per farcire il pane dei romagnoli.
Sebbene il nome sia simile, non va confuso con la crescia sfogliata, di origine marchigiana.