Le evoluzioni nel campo della nutraceutica dimostrano sempre più come il cibo sia molto più di una semplice necessità energetica.

Tuttavia, per chi soffre di disturbi alimentari come bulimia, ortoressia e vigoressia, il rapporto con il cibo può diventare complesso e doloroso.

Nonostante la nota complessità dei DCA, che in buona parte dei casi richiedono un percorso psicoterapeutico completo, recenti studi hanno evidenziato l’efficacia dell’integrazione della terapia nutrizionale nel percorso di cura, sottolineando l’importanza del cibo non solo come necessità fisica, ma come vero e proprio strumento terapeutico.

Come pesare la pasta
e il riso senza bilancia?

La terapia nutrizionale al centro del trattamento

Negli ultimi anni, l’evoluzione delle ricerche sui disturbi del comportamento alimentare hanno enfatizzato l’importanza di un approccio terapeutico che superi la semplice questione dell’equilibrio nutrizionale. Una nuova prospettiva che pone al centro la complessità del rapporto che ciascuno ha con il cibo, mirando a ricostruire un’esperienza alimentare sana e positiva.

Parliamo di un contesti dove la cucina diventa un ambiente terapeutico nella quale i pazienti sono invitati a esplorare il cibo in tutte le sue dimensioni: dalla selezione degli ingredienti alla preparazione di pasti equilibrati, riscoprendo così il piacere di mangiare sano e la capacità di apprezzare la varietà e l’abbondanza degli alimenti.

Oltre a ristabilire un fabbisogno nutrizionale adeguato, l’obiettivo principale è quello di promuovere un’immagine corporea positiva e un rapporto di cura e rispetto verso sé stessi attraverso l’alimentazione.

Cena tra amici

Ricette per nutrire corpo e anima

La terapia attraverso la cucina considera la preparazione dei pasti una forma di espressione personale e un atto di cura. L’esempio della zuppa di lenticchie colorate, ricca di proteine, ferro e fibre, accanto a una fetta di pane integrale fatto in casa, illustra perfettamente come il cibo possa trasformarsi in un mezzo di guarigione.

Per quanto possa sembrare a primo impatto banale, stiamo parlando di piatti capaci di nutrire l’individuo nel profondo, offrendo sostentamento sia al fisico che all’anima, mettendo in luce il valore intrinseco della cucina e del nutrirsi.

La creazione di ricette diventa così un percorso creativo e terapeutico che permette ai pazienti di ristabilire un dialogo costruttivo con il cibo, interpretandolo non più come fonte di ansia o colpa, ma come alleato nel percorso di recupero.

Attenzione ai social media

L’incidenza dei social media sulla nostra percezione dell’alimentazione e dell’immagine corporea è indiscutibile, modellando spesso aspettative e ideali che possono risultare irrealistici o addirittura dannosi.

Allo stesso tempo, i canali digitali offrono l’opportunità di scegliere consapevolmente chi seguire, lasciandoci liberi di orientarci verso account che valorizzano un approccio sano e realistico al cibo e al benessere fisico.

In tal senso, promuovere una narrazione a favore della varietà culinaria, dell’accettazione di sé e della gioia di mangiare può dunque aiutare a costruire un ambiente online più sano e positivo, dove ognuno si sente valorizzato e supportato nel proprio percorso verso un benessere mentale e fisico a 360 gradi.

La prevenzione attraverso l’educazione alimentare

Educare le persone sull’importanza di un’alimentazione equilibrata è fondamentale per prevenire i disturbi alimentari. Iniziative come workshop di cucina, corsi di nutrizione nelle scuole e campagne di sensibilizzazione possono insegnarci a costruire un rapporto sano con il cibo.

Allo stesso tempo, sappiamo che spesso prevenire è meglio che curare, motivo per cui ogni individuo dovrebbe imparare ad ascoltare la propria voce interiore e cercare di comprendere il proprio legame con il cibo. A tal proposito esistono anche diversi test sui disturbi alimentari, particolarmente indicati per le persone che vogliono ottenere una prima valutazione preliminare riguardo al rapporto con il cibo.

Attraverso un dialogo aperto con gli altri, ma anche con noi stessi, abbiamo la possibilità di tornare a rapportarci con il cibo come fonte di salute, piacere e benessere.

Riproduzione riservata © 2024 - PC

ultimo aggiornamento: 22-03-2024


Salse, riduzioni e condimenti: i mille volti del vino bianco nell’alta cucina