Il vicino di casa si improvvisa chef e perchè non ordinare a lui un piatto da portare via? Succede a Bruxelles con Menu Next Door
Quanto sarebbe comodo e divertente poter ordinare il cibo take away dal vicino di casa? A Bruxelles questo è possibile, grazie al progetto Menu Next Door che prende ispirazione dall’idea di Food Sharing che va sempre più espandendosi nella nostra cultura.
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Il progetto parte con un semplice gruppo Facebook composto da amici, dove ognuno pubblica il suo menù del giorno, le quantità che è disposto a preparare e il prezzo, chi lo ordina, va a ritirare il tutto a casa dello chef.
L’idea è nata da Nicolas Van Rymenant, professore di economia digitale all’università di Bruxelles che, intervistato da Il Sole 24 ore ha raccontato il suo progetto, nato quasi per caso.
“Durante un viaggio in America da mia cugina mi sono accorto che nessuno cucinava mai, né mia cugina né i suoi amici, piuttosto si ordinava ai fast food e ristoranti take away quasi sempre cibo veloce e non di qualità, tutte le sere. Il giorno del Thanksgiving però, mia zia non solo ha cucinato per tutta la famiglia ma anche per i vicini che potevano comprare piatti”
Così Nicolas, tornato in Belgio, si è ispirato al modello di cucina di sua zia durante il Ringraziamento e, insieme ad un amico ha creato un gruppo Facebook che è cresciuto a dismisura fino a diventare una vera e propria organizzazione, appunto, Menu Next Door.
Ciò che piace del progetto è il fatto di poter risparmiare dal 30 al 50 % rispetto ai normali take away e di riuscire a creare una rete reale, oltre che virtuale, di contatti tra chef o aspiranti chef e clienti. Il successo è anche dovuto alla comodità di poter ordinare qualcosa di buono e fatto in casa, vicino a casa propria o al luogo di lavoro.
“Ogni giorno ne mettiamo uno nuovo , in tre mesi abbiamo postato 3500 menù , 150 menù venduti quasi ogni giorno, la selezione per ora è geografica perché abbiamo iniziato a Bruxelles, poi piano piano penseremo ad altre città vicine e a ottobre andremo anche a Londra a vedere come potrebbe svilupparsi anche in UK”
Fonte foto: greenmanpackaging.com