Una bottiglia di olio extravergine costa quasi 10 euro. Ma le scorte stanno terminando, e il prezzo è destinato a salire.
Ingrediente fondamentale nelle cucine degli italiani e cardine della dieta mediterranea, l’olio extravergine d’oliva rischia di diventare un prodotto accessibile a pochi. Dalla fine dell’estate, le sue bottiglie sugli scaffali dei supermercati costano quasi 10 euro l’una e il loro prezzo è destinato a salire ancora. Come si spiega questa situazione critica?
Il quadro del mercato dell’olio
E’ l’Unione Europea a detenere il primato mondiale della produzione dell’olio extravergine d’oliva: tra i suoi Stati, sono ovviamente quelli del Sud a trainare la fetta di mercato e ad essere in grado di concorrere con gli avversari stranieri. I dati di Eurostat mostrano in particolare come su tutti regni la Spagna, primo produttore a livello mondiale e detentrice del 60% dell’olio totale prodotto a livello europeo, seguita dall’Italia con il 17,1% e dalla Grecia con il 14,2%.
E’ tuttavia proprio in Spagna che si registra la situazione peggiore, con le bottiglie dell’alimento che sono arrivate a costare fino a 10 euro l’una e la produzione che ha registrato un -50% solo nel 2022, secondo quanto riportato da Today.it. Non performano meglio gli altri Paesi: in Italia, si è prodotto il 27% in meno di olio extravergine ed i rincari hanno sfiorato il +130%.
Alberto Grimelli, agronomo e direttore di TeatroNaturale, sito autorevole nel settore agricolo, ha inoltre dichiarato a IlSalvagente.it: “I prezzi? Continueranno a crescere e scommetto che arriveranno a 15-16 euro al litro entro ottobre”.
Perchè l’olio costa così tanto?
La situazione, come abbiamo illustrato, è critica: ma come si è arrivati a questo punto? La risposta è una sola: il cambiamento climatico. Già, perchè il 2022 è stato l’anno più caldo di sempre, specialmente in suolo spagnolo, e il 2023 non è stato da meno. Temperature altissime, siccità, riduzione dell’acqua a disposizione e nuove specie di parassiti attirati dal caldo hanno danneggiato chiaramente l’agricoltura e gli ulivi non sono stati risparmiati.
Milioni di olive sono andate perse, o perchè cadute prematuramente, o perchè letteralmente bruciate dal sole, e questo ha causato le drastiche diminuzioni nella produzione di olio extravergine mostrate prima. Meno disponibilità di prodotto c’è, più aumenta il suo prezzo: l’olio è sulla buona strada per diventare un bene di lusso.
Il dramma delle scorte
Per correre ai ripari, i produttori di olio hanno fatto ricorso alle loro scorte, ma anche qui si sta venendo a verificare una situazione drammatica: i rifornimenti – anche loro ridotti a causa del cambiamento climatico – stanno terminando in fretta. Sempre Grimelli spiega: “Con un ritmo di vendite di 15mila tonnellate al mese, a fine settembre l’olio italiano non ci sarà più“, e la conseguenza più plausibile di questo è un ulteriore aumento dei prezzi.