La crisi economica comincia a gravare anche sul settore alimentare. Quanto è reale il rischio di aumento prezzi sui surgelati?

La situazione a proposito del caro energia continua ad allarmare l’intero Paese. A livello mondiale, i vari cambiamenti si uniscono alla crisi climatica, che mette in confusione l’intero globo. Tutti questi fattori incidono sull’andamento di consumi e abitudini di vita delle varie popolazioni. Il caro bollette e i rincari su merci e beni di consumo hanno già cominciato ad influenzare lo stile di vita dei consumatori, anche quelli italiani. Sulla scia di questi eventi, sta prendendo piede un altro argomento preoccupante: il rischio dell’aumento dei prezzi sui surgelati. Se negli ultimi anni i “prodotti sotto zero” hanno riscosso sempre più successo tra i consumatori, adesso la situazione potrebbe risentire dei vari sconvolgimenti determinati da una nuova crisi economica.

Rischio aumento prezzi surgelati
Rischio aumento prezzi surgelati

Dal boom di richieste al rischio di aumento prezzi sui surgelati

Il mercato di alimenti surgelati ha conosciuto un periodo florido negli ultimi anni. Il tutto ha avuto inizio nel 2020 con un aumento del consumo di prodotti surgelati di oltre il +5%, rispetto all’anno precedente, per un consumo complessivo di oltre 940 mila tonnellate; in Italia, infatti, si è verificato un nuovo record di consumo pro-capite di questi prodotti, pari a 16 kg. Questo successo, però, sarebbe destinato a terminare ben presto.

Come pesare la pasta
e il riso senza bilancia?

Il tutto potrebbe cominciare dal rincaro dei prezzi dei surgelati, dovuto agli aumenti dei prezzi energetici e delle materie prime; inoltre, a questi potrebbero unirsi anche ulteriori problemi nella logistica e nei trasporti. Nell’industria alimentare, infatti, il settore che consuma maggiormente energia è proprio quello dei “prodotti sotto zero”. In questi stabilimenti, gas ed elettricità servono per varie funzioni: lavorare, impacchettare e conservare a basse temperature i prodotti. Al momento, alcuni imprenditori del settore hanno già riscontrato grandi problemi, a causa di notevoli aumenti sulle ultime bollette. Questi aumenti spaventano non solo i produttori ma anche i consumatori, alcuni cercano in tutti i modi di risparmiare anche in cucina ad esempio cucinando la pasta senza gas.

Le possibili soluzioni proposte dalle industrie

In previsione di un futuro incerto e, sicuramente, non così florido per questo settore alimentare, alcune industrie hanno già adottato alcune soluzioni. Tra queste, la più probabile è quella di limitare gli stock in magazzino, riducendo il livello di produzione a quantità strettamente necessarie per soddisfare le richieste programmate. Altre aziende hanno in programma il fermo produzione per un giorno alla settimana, prevedendo anche la cassa integrazione per i lavoratori.

Un’altra possibile soluzione potrebbe essere il ricorso a fonti di energia alternativa; tra le tante, l’azienda Orogel ha l’obiettivo di coprire con fonti alternative circa il 40% dell’energia che consuma, entro la fine del 2023. Altre realtà aziendali prevedono di automatizzare gli stop ai motori dei compressori quando non servono, altre ancora di risparmiare sostituendo tutti i sistemi di illuminazione con lampade Led.

Riproduzione riservata © 2024 - PC

ultimo aggiornamento: 24-09-2022


Come lavare i piatti in modo sostenibile usando la lavastoviglie

Vietato buttarle! Ecco come utilizzare le bucce di frutta e verdura