Il riso fa ingrassare? Scopriamolo insieme

Il riso fa ingrassare? Scopriamolo insieme

Sfatiamo definitivamente qualche mito cominciando dalla domanda più gettonata: il riso fa ingrassare? Oppure, il riso fa dimagrire?

Essere sempre più consapevoli di quello che portiamo a tavola ci porta a farci diverse domande. Le più gettonate sono quelle che riguardano il contenuto calorico degli alimenti e la loro capacità di farci o meno ingrassare. I carboidrati sono tra i nutrienti più demonizzati quindi spesso ci chiediamo se anche il riso fa ingrassare. La risposta è: dipende. Vediamo di capire qual è il ruolo del riso in una dieta.

Il riso fa ingrassare?

Il riso è un cereale in chicco senza glutine consumato da migliaia di anni. Vedendo lo stato di salute della popolazione asiatica, oggetto di studio di un famoso libro molto in voga qualche anno fa, The China Study, verrebbe da rispondere istintivamente alla domanda con un “no” secco.

Riso cotto

Tuttavia, analizzando più nello specifico la situazione, possiamo aggiungere qualche postilla che ci permette di capire se questa risposta andrebbe rivista. Innanzitutto il riso non è uno solo: ci sono moltissime varietà, alcune significativamente diverse tra loro, ed esistono anche diverse lavorazioni.

Il riso brillato, ossia quello privato dello strato più esterno, è il tradizionale riso bianco che si ottiene dalla lavorazione del riso integrale. È in quest’ultimo però che troviamo un maggior quantitativo di micronutrienti e fibre, utili per favorire il senso di sazietà e regolare il transito intestinale. Le varietà di riso più raffinate sono costituite prevalentemente da amido che, se da un lato aiuta comunque a smorzare il senso di fame, dall’altro non è nutriente e “sano” come il corrispettivo integrale.

Il riso fa dimagrire?

Quindi il riso fa dimagrire? Non è vero in assoluto nemmeno questo perché come avrete capito dipende dal riso, ma non solo. Anche i condimenti utilizzati giocano un ruolo vitale, così come gli ingredienti utilizzati per arricchirlo. Combinare il riso con le verdure e una buona fonte di grassi, come l’olio extravergine di oliva o la frutta secca, permette di godere di tutti i benefici del chicco. Quindi, anche il più semplice riso in bianco potrebbe non essere poi un grande toccasana.

Il riso infatti non è solo fonte di carboidrati, ma anche fibre, amminoacidi essenziali come la lisina e vitamina B3, una delle più importanti vitamine del gruppo B. Da un punto di vista calorico, il riso ha circa 130 kcal per 100 grammi di prodotto, qualcuna in meno rispetto alla pasta. Data il suo preponderate contenuto di amidi però, in cottura arriva a triplicare il suo volume, donando un senso di sazietà maggiore rispetto a quello della pasta.

Tra le altre varietà di riso che possono alternarsi in una dieta ci sono il riso basmati, il riso rosso e il riso Venere. Il primo in particolare è consigliato a coloro che soffrono di diabete in quanto l’indice glicemico di questa varietà è inferiore rispetto al riso “tradizionale”. Ricordiamo che il picco glicemico che si genera in seguito all’assunzione di un determinato alimento regola la risposta dell’insulina e di conseguenza la fame, l’appetito e il peso corporeo.

Come sempre il consiglio è quello di seguire un’alimentazione varia ed equilibrata, corredata da qualche ora di attività sportiva. Per informazioni più precise vi consigliamo di consultare un esperto, la stessa dieta del riso che vi abbiamo proposto qualche tempo fa infatti, non può essere seguita per più di qualche giorno per non incorrere in carenze nutrizionali.