Cucinare la trippa, ossia lo stomaco bovino, non è poi così complicato. Provate ad esempio la trippa alla parmigiana e ve ne innamorerete.
La trippa alla parmigiana è una ricetta poco conosciuta fuori dai confini regionali. Si prepara con diversi tipi di stomaco bovino e può essere con o senza lamelle a seconda della versione di famiglia. Tutte però sono accomunate dalla cottura prolungata con il brodo che serve a tenere le frattaglie morbide e dal completamento del piatto con un’abbondante spolverata di parmigiano.
Avrete quindi capito che le trippe alla parmigiana devono il loro nome non solo alla zona di diffusione, ma anche e soprattutto all’aggiunta di quest’ultimo ingrediente. Il parmigiano, infatti, conferirà al piatto una punta di sapidità davvero particolare. Ecco i nostri consigli per preparare al meglio questo piatto dal sapore antico!
Come preparare la ricetta della trippa alla parmigiana
- Cominciate tritando finemente la cipolla. Rosolatela nell’olio a fiamma bassa per una decina di minuti, aggiungendo anche un mestolo di brodo.
- Unite quindi la trippa (solitamente quella in commercio è già pulita e va solo sciacquata), aggiustate di sale e pepe e rosolatela 5 minuti.
- Versate la salsa di pomodoro e iniziate la cottura. Questa si prolungherà per le successive due ore e deve avvenire a fiamma bassa, con una graduale aggiunta di brodo affinché la trippa rimanga ben tenera.
- Una volta pronta, servite completando con il parmigiano.
Si può dire che pressoché ogni regione abbia la sua ricetta per cucinare queste frattaglie: se l’idea di provarle vi stuzzica, potete iniziare con la trippa alla romana e la trippa alla veneta.
Tutte le ricette sono accomunate dall’utilizzo della trippa, termine con cui in gastronomia si indicano gli stomaci bovini (i ruminanti infatti hanno tre pre-stomaci e uno stomaco ghiandolare). Contrariamente a quanto molti pensano, la trippa non comprende l’intestino dell’animale.
Conservazione
Potete conservare la trippa in frigo per un paio di giorni, chiudendola sempre in un apposito contenitore. È anche possibile congelarla: questo vale sia per la trippa appena comprata (prima della cottura, in caso ve ne dovesse avanzare) che per il piatto finito.