La carta stagnola o alluminio è utilizzatissima in cucina sia per avvolgere gli alimenti sia in alcuni tipi di cottura, ma non tutti sanno che potrebbe essere dannoso per la nostra salute…

L’alluminio o carta stagnola, insieme a pellicola trasparente e carta da forno, è uno di quegli accessori che non mancano mai nelle nostre cucine. Un servizio di Striscia la Notizia del dicembre 2019, però, ha riportato nuovamente l’attenzione sulla pericolosità del contatto diretto tra gli alimenti e la carta stagnola. L’alluminio, infatti, è un metallo che presenta un livello di tossicità, motivo per cui sono stati fissati direttamente dall’EFSA dei limiti massimi di esposizione in base al peso corporeo. Una persona che pesa all’incirca 60 kg, ad esempio, non dovrebbe assumere più di 60 mg di particelle di alluminio alla settimana.

Pericolosità dell’alluminio: a cosa è dovuta

Max Laudadio, inviato dello storico TG di Canale 5, ha intervistato direttamente il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, nell’ambito dell’inchiesta che ha ad oggetto proprio la carta stagnola che tutti utilizziamo frequentemente in cucina. Sì perché l’alluminio è utilizzato non solo per coprire cibi avanzati, per avvolgere panini o altri alimenti da consumare fuori casa ma anche per alcuni tipi di cotture come quella al cartoccio.

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Alluminio
Alluminio

La dannosità è dovuta principalmente al rilascio di particelle di alluminio all’interno di alimenti crudi. Questo rilascio è poi accentuato in caso di contatto con alimenti piuttosto acidi come pomodori o limone. Per tale motivo sarebbe fortemente sconsigliato avvolgere gli alimenti con della carta stagnola.

Allo stesso modo è sconsigliato anche l’uso di questo materiale per effettuare la cottura al cartoccio. Il dipartimento di chimica dell’Università di Milano ha effettuato una serie di analisi che hanno rivelato che nonostante sulle confezioni di alluminio sia indicata la compatibilità con la cottura al cartoccio, anche durante la cottura avviene la migrazione di particelle dall’alluminio all’alimento, senza distinzione tra carne o pesce e aggiunta o meno di condimenti.

Le parole del viceministro Sileri e le alternative

Laudadio si era già occupato di questo aspetto nel 2018, ma questa nuova inchiesta lo ha portato direttamente a colloquio con il viceministro Sileri che ha dischiarato: “Dopo i servizi di Striscia, l’istituto Superiore di Sanità ha approfondito la ricerca e confermato che esiste un fenomeno, chiamato “migrazione”, che produce concentrazioni di alluminio negli alimenti con cui entra in contatto. Bisogna informare la popolazione e quindi sul sito del Ministero saranno presenti indicazioni su come e quando usare questo metallo in cucina. Per esempio, non tenere incartato per ore nei fogli di alluminio il panino del vostro bambino e non riutilizzare i fogli“.

Non dimentichiamo poi che l’alluminio è presente in modo naturale anche all’interno dell’acqua o di altri alimenti che consumiamo abitudinariamente. Per questo motivo è fin da subito importante pensare ad altre alternative per conservare gli alimenti. L’ideale è utilizzare contenitori di vetro o di plastica riutilizzabile. Mentre per avvolgere panini o snack è preferibile utilizzare la pellicola compostabile. Per la cottura, invece, sono adatte le pirofile in ceramica.

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ultimo aggiornamento: 21-12-2019


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