Uno spiacevole episodio ha coinvolto dei bambini vegani in Germania a cui è stato negato il pasto: in mensa si dovranno portare il cibo da casa
Questa volta ci troviamo in una scuola in Germania, e la premessa sembra piuttosto spiacevole: a dei bambini vegani non è stato servito un menù vegano specifico. Il motivo? Non hanno presentato una certificazione medica, e di conseguenza da oggi in poi questi bambini dovranno portarsi il pranzo da casa. Un duro colpo per i genitori che scelgono un’alimentazione vegana per il loro pargoli.
E’ quanto stabilisce la corte di Berlino
La corte di Berlino ha preso questa decisione il 18 maggio, dopo che i genitori avevano fatto ricorso.
Le parole del giudice a supporto della sentenza: “Le scuole non sono obbligate a cedere alle diversità delle diete stabilite dai genitori, come quelle che prevedono pochi carboidrati, pochi grassi, il crudismo, la dieta fruttariana o il veganismo”.
I genitori avevano impugnato le decisione di non servire il pasto vegano, come riporta Berliner Morgenpost, nella speranza che la corte ritenesse la decisione della scuola irragionevole.
Invece, le cose non sono andate come avevano previsto,e la Corte ha aggiunto: “La ragazza non è stata forzata a mangiare cose non vegan né a morire di fame”.
Il padre, che ha sostenuto la libertà di coscienza della figlia sancita dalla Costituzione tedesca, ha dovuto arrendersi.
In Italia, a Senigallia, intanto, a fronte di un episodio simile le famiglie hanno dato battaglia alla scuola, chiedendo il rispetto della propria scelta etica.
Il Ministero in risposta dà loro ragione con una circolare, rimarcando: “alla luce dei profondi cambiamenti sociali e culturali e dei nuovi stili di vita delle famiglie, la necessità di impegnarsi in una politica di accettazione, di integrazione e coabitazione anche a tavola,
nel rispetto dei diritti e delle libertà individuali e nel rispetto della potestà genitoriale istituita al fine di curare, a tutti i livelli, gli interessi dei minorenni.
Tali valori, sposati all’atto dell’impegno preso, vanno maggiormente sostenuti e promossi nell’ambito delle singole realtà della ristorazione scolastica al fine di valorizzare e rispettare le diversità di pensiero, senza mai discriminarle“.
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