Tre stelle, sei locali e infiniti successi caratterizzano la vita professionale di Massimiliano Alajmo. Conosciamolo meglio!

Ha solo 27 anni quando ottiene le tre ambitissime stelle Michelin, diventando il più giovane chef italiano a raggiungere questo traguardo insieme a David Munozin Spagna. Figlio di una famiglia di ristoratori veneti, Massimiliano Alajmo gestisce insieme al fratello un impero gastronomico di ristoranti, bar e negozi. Conosciamo meglio la personalità di questo chef!

Chi è Massimiliano Alajmo

Massimiliano nasce a Padova il 6 maggio 1974 (Toro) ed è il figlio di una famiglia di ristoratori da cinque generazioni. Dopo aver frequentato l’istituto alberghiero ad Abano Terme, si fa le ossa in alcuni famosi ristoranti prima che la madre Rita cedesse a lui e al fratello Raffaele le redini del ristorante Le Calandre. Qui, in breve ottiene la seconda stella e infine, le 2002, la terza.

Come pesare la pasta
e il riso senza bilancia?

Massimiliano Alajmo
Fonte foto: https://www.facebook.com/rafemaxalajmo/

Sfruttando l’onda del successo, aprono Il Calandrino, un piccolo bistrot dove accanto alla cucina tradizionale è possibile degustare dolci e gelati. Seguono Il Calandrino Tokyo, chiuso dopo tre anni, il Ristorante Quadri, in Piazza San Marco a Venezia, il Ristorante La Montecchia e, ultimo ma non meno importante, Caffè Sterne a Parigi.

Cosa accomuna tutti i locali degli Alajmo? La ricercatezza delle materie prime; menù diversi in ogni stagione; costante ricerca del dettaglio non solo in cucina ma anche nel design dei locali. Quest’ultimo aspetto vale soprattutto per Le Calandre, il locale che Max si è quasi “cucito addosso” dopo la ristrutturazione, scegliendo arredi naturali e disegnando lui stesso stoviglie e complementi di arredo.

Tra gli altri riconoscimenti ricordiamo il diciannovesimo posto nella classifica dei World’s 50 Best Restaurants 2017.

Massimiliano Alajmo: moglie e figli

Della vita privata delle chef si sa davvero poco. Solo un accenno nella prefazione un suo libro lascia intendere che è sposato. Lei, la sua anima gemella, si chiama Mariapia ed è di origini calabrese.

Ne parla sempre in riferimento a un suo piatto, il risotto zafferano e polvere di liquirizia:
“Dedicato a Mariapia, mia moglie, e alla sua terra, la Calabria. La radice e il fiore, rappresentati dalla liquirizia e dallo zafferano, congiungono le parti più estreme della pianta: l’una bassa, profonda e nascosta, l’altra alta, seducente e luminosa. Quasi fosse un dialogo tra gli opposti: l’origine e la crescita, la nascita e la rinascita” – tratto dal libro In.gredienti.

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3 curiosità su Massimiliano Alajmo

• Il suo piatto simbolo è il Cappuccino di seppie al nero, servito in una tazzina di vetro e simile in tutto e per tutto al classico cappuccino.

• Il libro In.gredienti, scritto a due mani insieme al fratello, è stato nominato Gourmand World Cookbook Award nel 2007.

• In tutti i suoi locali è possibile degustare la pizza al vapore, marchi brevettato di un impasto leggero, preparato con poco lievito e cotto con la forza del vapore.

Fonte foto: https://www.facebook.com/rafemaxalajmo/

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ultimo aggiornamento: 03-05-2019


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