La piccola Chiara è stata trasportata al pronto soccorso dell’ospedale di Genova in condizioni gravissime a causa della dieta vegana: Dagospia segnala
Chiara non ha ancora tre anni, ma è stata ricoverata d’urgenza all’ospedale pediatrico Gaslini di Genova: la bambina presenta una forte carenza di vitamina B12, un peso nettamente sotto il percentile di riferimento, una scarsa reattività, emoglobina bassissima e movimenti rallentati. Tutti sintomi compatibili con la dieta vegana: infatti è proprio questo il regime che i suoi genitori hanno scelto e hanno deciso di far seguire anche a lei.
Quello del regime alimentare vegano è un tema molto delicato ma mai attuale quanto adesso, Chiara è infatti il terzo caso dall’inizio del 2015 di un piccolo paziente arrivato in pronto soccorso pediatrico a causa dell’alimentazione.
Gli altri due casi sono stati a Belluno e a Firenze
Dopo un periodo in rianimazione, Chiara ha cominciato a riprendersi, ma dovrà sottoporsi ad una serie di esami, che potranno dire se abbia riportato danni neurologici permanenti a causa della carenza di vitamina B12.
Chiara, dopo lo svezzamento, avrebbe assunto le abitudini alimentari della famiglia vegana, e il caso è stato segnalato, secondo la prassi, agli assistenti sociali.
Alberto Ferrando, presidente dell’associazione pediatri liguri ha dichiarato: “Si tratta di un regime dietetico molto rigido, che però un bambino può seguire, solo a condizione che sia accudito, con check continui, da un pediatra, pronto a intervenire quando le carenze di vitamine o altri elementi siano pericolose per la salute del piccolo”.
“A Genova ad esempio è possibile chiedere per il proprio figlio, a scuola, un regime dietetico vegano, ma soltanto presentando un certificato medico e le richieste sono moltissime e in forte aumento.
Non discutiamo le scelte delle famiglie, ma vogliamo la certezza che un pediatra segua il bambino in un regime alimentare che, se non controllato, può essere molto pericoloso“.
Negli adulti, una dieta vegana, può essere condotta senza grosse difficoltà, con l’aiuto di qualche integratore, ma in un bambino, è tutto più complicato: “Nei bambini la crescita impone una continua correzione degli integratori e degli apporti di vitamine e proteine – evidenzia Ferrando – altrimenti i rischi sono altissimi“.